Manifestazione, questa mattina, dei dipendenti della General Electric, che ha annunciato licenziamenti di massa dopo la notizia che i cinesi della Haier hanno rilevato l’azienda per 5,4 miliardi di dollari. Operai e impiegati di GE sfileranno da piazza San Babila alla Prefettura, in corso Monforte, a Milano. Dura la protesta dei sindacati: “Secondo i vertici di General Electric si tratta di un passo necessario per aumentare la competitività del business ex Alstom – scrive in una nota la Fiom Cigl – tradotta sul piano sociale l’operazione del colosso statunitense si traduce in 6.500 licenziamenti in Europa e, nel nostro paese, nella annunciata chiusura della fabbrica di Sesto San Giovanni e nel licenziamento di 236 lavoratori. Una dismissione che non ha nulla a che vedere con quello che si produce nel sito alle porte di Milano, tanto meno con la competenza e la professionalità degli operai e con le tecnologie presenti in fabbrica: le commesse, infatti, ci sono, semplicemente nei piani di GE verranno spostate in Polonia e Romania dove le condizioni di lavoro sono indecenti. In perfetto stile multinazionale GE distrugge un patrimonio industriale strategico per il nostro paese seguendo l’unica logica del maggior profitto. Non possiamo permettere che 236 operai vengano licenziati”. “”Il piano di ristrutturazione presentato oggi da General Electric in Assolombarda è inaccettabile”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Mansolillo, segretario generale Fim Cisl Milano Metropoli.