‘Ndrangheta, arrestato in Brianza il “boss invisibile”

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I militari del Comando Provinciale Carabinieri di Milano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Milano su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone, un trentenne ed un quarantenne, entrambi pregiudicati di Seregno (MB), uno dei quali già detenuto presso il Carcere di Monza, e una 70enne, originaria della provincia di Catanzaro. I tre sono indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, detenzione di armi da guerra e clandestine, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e calunnia.

Uno dei tre è Paolo De Luca, conosciuto come   ‘il boss invisibile’, uomo della ‘ndrangheta in Brianza,  residente a Seregno. L’altro è  Alessandro Colaciti, un pregiudicato di 34 anni, finito in manette insieme alla madre,   una settantenne originaria di Catanzaro, entrambi residenti a Seregno.

L’indagine è scaturita dal sequestro di armi, effettuato dai militari della Compagnia Carabinieri di Seregno lo scorso mese di marzo, quando,  nell’appartamento della donna, vennero rinvenuti e sequestrati due fucili,  un “Ak 47”, una Mitraglietta “Skorpion” dotata di silenziatore e due pistole semiautomatiche, col suo conseguente arresto in flagranza.

I Carabinieri, in accordo con la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, hanno quindi avviato un’articolata indagine che ha permesso di accertare, in particolare, responsabilità penali in ordine alla custodia delle armi sequestrate, e, per uno dei due uomini, l’associazione mafiosa, in quanto appartenente alla cosca di ‘ndrangheta capeggiata da Antonio Stagno, radicata a Giussano (MB) e Seregno.

 

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