E’ stato liberato questa mattina dal carcere di Opera ed è già arrivato a casa, Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano che era stato arrestato per l’estradizione lo scorso 16 dicembre a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti. Il ministro Nordio ha infatti chiesto la revoca degli arresti. Riguardo ai reati di “associazione a delinquere per fornire supporto materiale ad una organizzazione terroristica con conseguente morte” e di “fornitura e tentativo di fornitura di sostegno materiale ad una organizzazione terroristica straniera con conseguente morte”, spiega il Ministero, “nessun elemento risulta ad oggi addotto a fondamento delle accuse rivolte emergendo con certezza unicamente lo svolgimento, attraverso società a lui riconducibili, di attività di produzione e commercio con il proprio Paese di strumenti tecnologici avente potenziali, ma non esclusive, applicazioni militari”. È quanto fa sapere il ministero della Giustizia in una nota. Da quanto si è appreso stamane, non appena arrivata la richieste di revoca della misura cautelare firmata dal Ministro Nordio, si è riunito d’urgenza un collegio della quinta Corte d’Appello che ha rimesso in liberà l’ingegnere 38enne, poco dopo decollato per Teheran.
“La decisone presa dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ci ha felicemente sorpresi. Ora il mio cliente è persona libera e potrà riprendere a sorridere e sperare. Mi ha sempre ripetuto che lui credeva e aveva fiducia nella giustizia”. Così l’avvocato di Abedini.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha elogiato “la cooperazione di tutte le parti interessate” per il rilascio del cittadino iraniano Abedini.