Inaugurato al Giambellino “Cerutti”, l’ultimo murale del progetto “un nome in ogni quartire”

Il murale inaugurato al Giambellino, in via Gentile Bellini 8, è all'interno del progetto "Un nome in ogni quartiere”, ideato dall'Ufficio Arte negli Spazi Pubblici e Milano & Partners, agenzia di promozione della città, sotto la direzione di Marina Pugliese e con la curatela di Alice Cosmai

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L’opera, dell’illustratore e musicista Davide Toffolo, è stata realizzata sugli spazi del Centro di Aggregazione Giovanile (CAG) “Comunità del Giambellino e in collaborazione con i ragazzi e le ragazze che frequentano il centro e gli educatori. A luglio di quest’anno è stato attivato il laboratorio partecipativo al CAG “CD Giambellino“, curato dagli educatori del centro e dall’organizzazione “Codici Ricerca Intervento”, già operativi con un gruppo di adolescenti del quartiere nell’ambito del progetto “Sentirsi a casa”. Nei lavori partecipativi si è esplorato il quartiere alla scoperta dei luoghi più significativi per ciascuno e per la realizzazione è stato ingaggiato l’artista del fumetto e performer Davide Toffolo, che ha visitato il quartiere guidato dal gruppo di lavoro locale per conoscere e ascoltare le voci del Giambellino, tema chiave che è stato riportato sull’opera murale inaugurato oggi.

“Un nome in ogni quartiere” nasce nel 2022 per offrire ai diversi quartieri di Milano un’occasione di arte partecipativa creando delle opere landmark che rendano visibili le tante anime della città grazie alla creatività di artisti muralisti a partire dall’ascolto delle suggestioni da parte del territorio, collaborando con scuole, centri aggregativi, comitati di quartiere. Il progetto ha potuto contare anche sul contributo di Fondazione di Comunità Milano e Fondazione Claudio De Albertis, che negli anni hanno sostenuto circa la metà delle realizzazioni, di cui le ultime in corso nel 2024.

Il network che si sta creando con il progetto è un valore tanto importante quanto la realizzazione della singola operazione murale e restituisce pienamente l’identità di Milano, città intessuta di migliaia di realtà sociali, culturali, formative che sostengono, letteralmente, la vita nei quartieri, dal centro alla periferia – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. Il progetto ha la possibilità di far emergere una piccola parte di questa trama e ben rappresenta il tempo in cui viviamo e l’energia profusa nella città, soprattutto a sostegno dei più giovani“.

Sono contento che il drago bianco dia carattere al quartiere – afferma l’artista Toffolo –. È pur sempre il Drago del Giambellino, il Cerutti Gino, trasfigurato, ma per sempre lui. Puoi sentire la canzone di Gaber quando lo vedrai percorrendo la via Bellini, disegnato sulla parete cieca della scuola IC Nazario Sauro. Comunque, il drago era solo nascosto sotto l’intonaco della parete cieca della scuola, noi l’abbiamo liberato: un drago protettore degli abitanti, dei ragazzi di questo quartiere popolare. Così l’ho sognato e così Marc Gortana l’ha reso reale, in cinque giorni di ‘disegno libero’ su una parete di 25 metri per 12. È stata un’occasione per me per conoscere il lavoro sociale del CD Giambellino e i meravigliosi ragazzi che lo frequentano e che nelle fasi iniziali di creatività hanno partecipato attivamente fornendomi tanti stimoli che poi ho messo nel disegno”.

In questi anni il progetto ha coinvolto oltre 23 quartieri della città, lasciando il segno con altrettanti murales che hanno creato una interessante mappa della città visibile sul sito Yes Milano

Se ogni quartiere è differente per target, tradizioni, culture, il metodo di produzione per i murales è però simile in ogni territorio e ha come passaggio chiave, prima ancora dell’ingaggio artistico, l’incontro con la comunità locale e il lavoro di ascolto e ricerca insieme alle persone residenti nel quartiere – riporta la Direttrice del progetto Marina Pugliese –. Una volta individuata una superficie e messa a disposizione del progetto, dando preferenza a superfici di proprietà comunale, quindi con vocazione pubblica, passiamo ad identificare una realtà di produzione che sia in grado di occuparsi tanto dell’ingaggio territoriale quanto della realizzazione tecnica delle opere. Si avviano quindi dei momenti di incontro tra il producer individuato e, solitamente, il Municipio di riferimento per identificare la comunità disponibile per la realizzazione di laboratori creativi che forniranno idee e spunti per la costruzione del murale identitario

 

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