La Lombardia assume la guida dell’Automotive Regions Alliance (Ara), l’alleanza tra 36 regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando, nel contempo, imprese e posti di lavoro. Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, è stato eletto presidente dell’Ara nel corso della Conferenza annuale che si è svolta oggi all’Autodromo di Monza (entrerà in carica dal 1° gennaio 2025).
Il governatore lombardo, Attilio Fontana, è intervenuto per aprire la plenaria della Conferenza: “La presidenza per la Lombardia – ha affermato Fontana – arriva al culmine di un lavoro politico che abbiamo portato avanti in questi anni per tessere alleanze con i territori, in modo da portare l’Unione europea ad assumere posizioni di maggiore buonsenso rispetto alla transizione del settore automotive. Abbiamo promosso un forte accordo tra 36 Regioni europee di diverso colore politico che condividono con noi proposte pragmatiche rispetto alla tutela e al rilancio di questo comparto strategico. L’Alleanza è la dimostrazione di come le Regioni abbiano un loro protagonismo anche all’interno dell’Europa. Come Lombardia rappresentiamo una filiera molto rilevante che farà sentire con autorevolezza la propria voce a livello continentale. Per una transizione ecologica razionale, occorre sviluppare tutte le opportunità che la scienza ci offre, senza limitare le scelte all’elettrico come sta facendo l’Unione Europea in maniera superficiale. Abbiamo un consistente numero di aziende, lavoratori e di piccole e medie imprese dell’indotto che operano con grande professionalità, alta tecnologia e innovazione: vogliamo tutelare questo patrimonio lombardo in tutte le sedi utili”.
A Monza oggi è stata firmata la nuova dichiarazione dell’Ara che contiene passaggi fondamentali voluti dalla Lombardia e sottoscritti da tutte le 36 Regioni appartenenti all’Alleanza. Tra i capitoli più significativi il richiamo chiaro alla “neutralità tecnologica riguardo ai modi di conseguire l’obiettivo della mobilità stradale a zero emissioni e, ancora, la “vitale importanza dell’industria automobilistica per la prosperità e la competitività – nonché per la coesione economica, sociale e territoriale – dell’Unione europea”. Sempre in tema di neutralità tecnologica, si afferma al punto 22 del documento la “necessità di rispettare l’ampia varietà di situazioni di mobilità e di integrare l’elettrico con le tecnologie alternative, climaticamente neutre dalla produzione all’impiego in linea con la dichiarazione adottata in esito al vertice del G7 Trasporti svoltosi a Milano nel 2024”.
Di matrice lombarda anche il capitolo sull’esigenza di escludere le auto storiche dai vincoli sugli obiettivi climatici e quello, centrale, che invita l’Ue a riaffermare la metodologia di valutazione del ciclo di vita (LCA) per determinare il reale impatto sull’ambiente di un automezzo, dato che il parametro non può essere limitato al fattore emissioni ma occorre considerare tutti gli aspetti, a partire dalle fonti per la produzione dell’energia.
Secondo la visione promossa dalla Lombardia e condivisa dalle Regioni dell’Alleanza, l’Unione Europea non dovrebbe imporre ai cittadini la tipologia di automobile e di propulsione da utilizzare, ma concentrarsi sulla definizione degli obiettivi ambientali da raggiungere, lasciando ai territori la libertà di scegliere le soluzioni tecnologiche più adeguate: elettrificazione, idrogeno o combustibili alternativi.
“A gennaio chiederemo subito incontro con il nuovo commissario per portare le proposte condivise e ribadire la strategicità del settore. Una diretta interlocuzione della commissione con i territori può essere più risolutiva rispetto a quanto accaduto fin qui. Cerchiamo di essere portatori di interessi delle nostre aziende. il ruolo delle regioni in questo senso è fondamentale, se ci confrontiamo con la Commissione facendo squadra potremo cambiare la situazione”. Lo ha detto Guido Guidesi, neo presidente dell’Alleanza Europea delle Regioni dell’Automotive (Conference Automotive Regions Alliance, ARA).
“Non ho preclusioni sui soggetti con cui dovrò confrontarmi, sono ottimista – ha spiegato l’assessore -. Tre anni fa il lavoro svolto con la prima riflessione positiva sull’ automotive lombardo aveva confermato la volontà di raggiungere obiettivi ambientali, un tema su cui siamo convinti di andare avanti. Vorremmo, però, essere lasciati liberi di operare, mentre si rischia la sparizione di un comparto completo. La sfida si gioca sulle aziende e sulle persone, se continueremo a investire su aziende e persone raggiungeremo gli obiettivi, ma che ci lascino la possibilità di farlo liberamente”. “Occorre rapidità per affrontare la situazione del settore automotive – ha esortato Guidesi -. Abbiamo ribadito l’importanza dell’azione dei territori nell’ interlocuzione con la Commissione, che ci sia realismo e concretezza rispetto a quel che le regioni vivono. I segnali dei mercati impongono azioni conseguenti, anche per le difficolta sociali ed economiche che registriamo. Ci sono aziende del comparto che hanno segnalato difficoltà, a volte avviando nuovi percorsi con scelte drastiche. Paghiamo una fase di incertezza, le situazioni che si stanno presentando sono molto negative”. Guidesi ha ribadito “l’importanza di conseguire obiettivi ambientali, sfruttando il know how territoriale. La filiera lombarda consente, da tempo, ai costruttori tedeschi di operare, mentre una pianificazione rigida dell’offerta di mobilità non tiene conto dei potenziali economici e tecnologici del nostro indotto”. “Il principio di neutralità tecnologica – ha detto ancora – si sposa con le nostre capacità di essere flessibili, innovativi e di usare idee alternative all’elettrico, come l’idrogeno. C’è piena condivisione di tutti i soggetti oggi presenti di un’apertura totale all’innovazione tecnologica”.