Corvetto, Sala: Milano resterà città accogliente, con slogan non si va da nessuna parte

"Di cosa si può fare discuteremo con il Questore, il Prefetto e con il Ministro dell’Interno. Quello che è successo ci richiama alla nostra attenzione ma non ci fa deviare rispetto alla nostra rotta".

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“Facciamo un bagno di realismo e nel realismo le migrazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno. Ma le regole vanno rispettate. Di cosa si può fare discuteremo con il Questore, il Prefetto e con il Ministro dell’Interno. Quello che è successo ci richiama alla nostra attenzione ma non ci fa deviare rispetto alla nostra rotta”: lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione del Milano Welcome Center in merito a ai disordini scoppiati a Corvetto dopo la morte del ventenne di origine egiziana, Ramy. Sala ha parlato delle fragilità del quartiere: “Il Corvetto in sé che sia un quartiere delicato, ne siamo consapevoli ma ci stiamo lavorando attraverso tante associazioni. È un quartiere più difficile di altri senza buttare nessuna croce addosso al Corvetto ma tutte le situazioni vanno affrontate. A slogan non si va da nessuna parte. Certo che siamo preoccupati ma al contempo sappiamo che certe situazioni fanno parte anche della complessità del mondo che viviamo”. Infine, a chi gli domandava se nel quartiere manchino progetti di aggregazione, Sala ha risposto: “Non c’è dubbio. Questa è una nostra responsabilità perché pesa sui quartieri più problematici sono anche dove ci sono meno luoghi in cui accogliere e cercare di integrare e convincere queste seconde e terze generazioni che sono deluse da aspettative che avevano. Serve maggiore presenza nei quartieri ma su questo ho la coscienza a posto perché il lavoro che stiamo facendo sulla Polizia Locale dimostra che a occhi attenti ci sono più vigili in strada. Capisco che alla destra piaccia fomentare queste situazioni ma sono qui oggi per continuare a dire che Milano resterà una città accogliente. Ho apprezzato molto le parole del padre di Ramy e della fidanzata. Li rintracceremo per invitarli a Palazzo Marino” ha spiegato il sindaco.

“Ho parlato col prefetto Sgaraglia oggi: penso che nei prossimi giorni il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarà a Milano. Nessuno di noi drammatizza la situazione ma se il ministro viene in città sono contento perché è qualcosa che dobbiamo affrontare insieme. Nessuno di noi ha cercato di dare responsabilità agli altri, con atteggiamento consapevole e saggio. Stiamo dalla stessa parte. Se sono stati fatti degli errori ci saranno delle conseguenze”.

 

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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