Prima della Scala, la Stagione 24/25 viene inaugurata con “La forza del destino” di Giuseppe Verdi

Nell'inaugurazione della Scala il prossimo 7 dicembre irrompe la guerra, regia affidata a Leo Muscato, che ha deciso di ambientare ogni atto in un periodo (e in una guerra) diversa, dal '700 ai giorni nostri, e sul podio il direttore musicale Riccardo Chailly che riteneva "importante" riportare questo titolo alla Scala.

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Nell’inaugurazione della Scala il prossimo 7 dicembre irrompe la guerra: un elemento molto vicino all’attualità nella scelta di La forza del destino di Giuseppe Verdi, titolo che ha aperto la stagione 59 anni fa e che da 25 mancava nel teatro milanese. La guerra è infatti un elemento costante nel titolo verdiano che sarà interpretato da un cast stellare che include Anna Netrebko, ormai di casa alla Scala in particolare all’inaugurazione, Ludovic Tézier e Brian Jagde, chiamato all’ultimo a sostituire Jonas Kaufmann che ha dato forfait per motivi familiari. Regia affidata a Leo Muscato, che ha deciso di ambientare ogni atto in un periodo (e in una guerra) diversa, dal ‘700 ai giorni nostri, e sul podio il direttore musicale Riccardo Chailly che riteneva “importante” riportare questo titolo alla Scala. “Abbiamo l’idea naif che l’umanità faccia progressi e quest’opera mette il dito nella piaga sul fatto che l’umanità poi non fa tanti programmi ma è sempre la stessa” e quando a prevalere sono “desiderio di vendetta e di prevalere si generano disastri“, come ha spiegato il sovrintendente e direttore artistico Dominique Meyer, che terminerà il suo incarico il prossimo 28 febbraio. “Non sono di pietra e mi dispiace lasciare Milano – ha spiegato il sovrintendente -. Mi è dispiaciuto lasciare anche Parigi e Vienna. Mi sono affezionato alla città, al teatro, non ai muri che cerco di tenere in ordine come un custode, ma alle 900 persone che lavorano qua e al pubblico. La mia vita è una collezione di emozioni“. La Scala solo lo scorso anno ha avuto, spiega Meyer, “40 milioni di fondi da privati, una cifra enorme. Non viene così, non è una cosa scontata, viene non solo dalla generosità, ma dal desiderio di questi signori di sostenere il Teatro“. Il sovrintendente ha ringraziato gli sponsor e i benefattori del Teatro e ha sottolineato: “I privati ci danno più soldi del ‘pubblico’, molti di più, e quando siamo in difficoltà ci danno una mano, ci danno la possibilità di fare ‘riforme’, tutto quello che è stato fatto nel teatro in questi anni è stato finanziato dai privati. Qui, ha aggiunto ancora il sovrintendente uscente “c’è grande generosità, c’è appoggio, danno risorse importanti per la Scala, senza le quali non potremmo fare quello che facciamo”. Meyer ha ringraziato anche gli spettatori del Teatro: “è un’ altra componente che ci sostiene molto”. Per esempio “tutte le recite di dicembre sono esaurite, è tutto pieno. E’ un bel risultato.

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