Trump con i petrolieri o con le auto elettriche di Musk? Uno dei tanti interrogativi Usa

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Di Fabio Massa
Capiamo davvero poco delle elezioni negli altri Paesi. Ieri, dopo la vittoria di Trump, leggevo dei commenti del New York Times, che ragionavano sul fatto che la classe media americana ha scelto il tycoon per tutta una serie di motivi. Alcuni condivisibili, visti da qui, altri no. Ma non c’era uno solo dei giornalisti di quel giornale che dicesse “hanno scelto Trump perché sono spaventati, ignoranti o stupidi”. Che poi, riassunto, è quello che dice tutta la sinistra italiana sugli americani che hanno votato a destra. Perché qui da noi è così: non puoi dire chiaramente che voti a destra, sennò sei fascista. Mi ricorda quando c’era Berlusconi. Nei sondaggi era sempre avanti il centrosinistra perché la gente si vergognava a dire che votava Silvio, salvo poi farlo vincere con percentuali bulgare. Mi sono quindi convinto di una cosa ovvia: insultare gli elettori non è mai una buona strategia. Altra cosa: le campagne elettorali sono fatte di assoluti. Lei è cialtrona, lui è ladro. Lei è woke, lui è stato condannato. Non si parla quasi mai del merito, nelle campagne elettorali. Ci si insulta, più o meno. Ma la gente vota sulla propria percezione, che è frutto di tutta una serie di causalità e casualità. Non sempre dipendenti dall’amministrazione in carica. Per esempio, sosteneva un giornalista del New York Times, gli americani rimpiangono quando c’era Trump perché ai tempi di Trump non c’erano le guerre di oggi, in Ucraina e Palestina. E’ negabile? No. E’ colpa di Harris se ci sono queste due guerre? Direi proprio di no. Infine: gli americani come gli italiani, nel senso di elettori, non di intellighenzia schierata, sanno benissimo che di rivoluzioni non se ne fanno, perché la politica è mediazione. Faccio un esempio: Trump privilegerà i combustibili fossili perché è il presidente dei petrolieri oppure le auto elettriche del suo amico e campione Elon Musk? Davvero pensate che possa pendere tutto da una parte o tutto dall’altra? Dovrà fare le cose da equilibrista, ovvero, lo dice la parola, con equilibrio. Cioè, dovrà fare politica. Qualcosa che non appartiene
al momento della campagna elettorale, ma a quello dell’amministrazione.

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