Milano, il Comune presenta il piano casa: 10 mila case contro il caro affitti

Circa 300mila metri quadrati di aree comunali da mettere a disposizione, con l'obiettivo di realizzare 10mila alloggi a costi accessibili entro i prossimi 10 anni.

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Circa 300mila metri quadrati di aree comunali da mettere a disposizione, con l’obiettivo di realizzare 10mila alloggi a costi accessibili entro i prossimi 10 anni. Questo è il piano straordinario per la casa del Comune presentato dal sindaco Giuseppe Sala e dall’assessore alla Casa Guido Bardelli, al termine della riunione di Giunta che ha approvato la delibera di indirizzo politico. Il Piano si focalizza sugli alloggi in locazione e si articola su due fronti: la riqualificazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, attraverso il reperimento di risorse utili alla manutenzione di quelli sfitti per aumentarne le disponibilità; e lo sviluppo prioritario di abitazioni in regime di Edilizia Residenziale Sociale Calmierata (ERSC), vale a dire alloggi in locazione permanente con canoni che non superino il valore di 80 euro al metro annui, così da rispondere al fabbisogno abitativo della fascia media della popolazione, con reddito tra 1.500 e 2.500 euro al mese. Il Piano si svilupperà in coerenza con le previsioni del Piano di Governo del Territorio, per realizzare circa 6.500 a Milano e 3.500 fuori Milano nel corso dei prossimi 10 anni puntando sulla collaborazione pubblico-privato. “Niente è sufficiente e niente elimina il problema. È però un passaggio che si affianca ad altre due azioni che sono in corso” – ha spiegato il sindaco – “Milano è storicamente una città accogliente e inclusiva, luogo di opportunità di crescita personale e professionale. E vuole continuare ad esserlo. Grazie ai nuovi alloggi sociali, a canone calmierato, che realizzeremo nell’ambito del piano straordinario per la casa potremo garantire a un’ampia fascia della popolazione di restare a Milano e di arrivare da fuori”. Nella prima fase, il Comune di Milano mette a disposizione circa 300mila metri quadrati di aree a valore simbolico o cedendo il diritto di superficie, dando avvio a un modello attuativo innovativo e a una nuova metodologia di collaborazione con il settore privato. In base all’accessibilità ai servizi e al trasporto pubblico, all’impatto ambientale degli interventi e alla ricaduta positiva che un’operazione del genere può avere sui quartieri, sono stati individuati in questa fase 21 siti: via Giolli, via Trevi, via Pitagora, via Bovisasca, via Esterle, via Quinto Romano, via De Notaris, via de Lemene, via Zama/via Salomone, viale Certosa, piazza Abbiategrasso, piazzale Martesana, via Demostene, Pompeo Leoni, via Betti/Cechov, Porto di Mare, via Sant’Elia (ex Palasharp), via San Romanello, via Medici del Vascello, via Gatto/via Cavriana e via Balsamo Crivelli. Le prime quattro aree per le quali l’Amministrazione raccoglierà entro dicembre le manifestazioni d’interesse sono: via San Romanello (circa 7.000 mq), via Sant’Elia (circa 18.000 mq), via Demostene (circa 4.500 mq) e Porto di Mare (circa 144.000 mq). “Da sole, queste quattro aree coprono più del 50 per cento della superficie complessiva messa a disposizione nella prima fase: andremo a costruire ben 3mila appartamenti a prezzi calmierati – ha aggiunto l’assessore Bardelli. Sulle 4 aree individuate per partire, Bardelli ha evidenziato che per alcune i tempi saranno più rapidi, su altre meno come Porto di Mare. “Via Demostene è un’area già parzialmente edificata che il Comune aveva concesso all’università Bicocca ma non si è sviluppata ed è stata restituita al Comune; c’è anche via san Romanello, un’area già bonificata, un’ex parcheggio delle auto rimosse: un’opportunità di un intervento immediato e abbastanza semplice. C’è anche via Sant’Elia, l’ex Palasharp, un’area molto interessante per dove è localizzata, per la ricchezza di servizi e la necessità di implementarne altri: si pensi alla situazione della stazione dei bus. E’ una grande sfida anche quella di Porto di Mare: un’area molto estesa di 144 mila metri quadri dove sviluppare un grosso intervento urbanistico che potrebbe finalmente dare vita a un’area con molte infrastrutture ma usata in modo frammentario e irregolare in questi anni”. Per l’attuazione del Piano, il Comune si impegna inoltre a valutare ulteriori aree di sua proprietà nell’hinterland, lungo le direttrici della metropolitana e delle linee ferroviarie, aprendo interlocuzioni con le Amministrazioni dei Comuni di Cologno Monzese, Gessate, Garbagnate Milanese e Senago. Aree “che storicamente il Comune ha in proprietà – ha spiegato Bardelli – e sono molto infrastrutturate perché sono sulle fermate della metro o di Trenord. Possono rappresentare una grande possibilità di sviluppo. È una sfida più complessa della messa sul mercato delle aree comunali”. Il Piano prevede un miglioramento anche dell’edilizia residenziale: “Non abbandoniamo l’Ers – ha spiegato Bardelli – ma è un patrimonio che ha grossissimi problemi di manutenzione, abbiamo molti alloggi sfitti a causa di problemi manutentivi quindi speriamo che da una riorganizzazione di questo patrimonio potremo riequilibrarlo, con le case in centro. La sfida è su due livelli: sia per i redditi che non sono garantiti né dall’edilizia pubblica né privata e migliorare questo grande patrimonio pubblico”. Per quanto riguarda gli alloggi in centro, Bardelli ha concluso ricordando che “parliamo di un processo di riorganizzazione. Per problemi manutentivi lo sfitto in centro città ha una percentuale maggiore rispetto ad altre zone. Non valuteremo di vendere le case in centro, ma potrà essere valutata magari un’alienazione parziale o una verifica di questa situazione. Abbiamo già due immobili di cui il Consiglio comunale ha approvato la vendita: viale Lombardia e via Jacopino da Tradate. Se serviranno finanziamenti, ma non nella prima fase sicuramente, penso che il Comune potrà valutare anche la possibilità di un intervento pubblico a sostegno parziale dell’operazione”.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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