DESTRAGE: il live report del concerto d’addio all’Alcatraz di Milano

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Di Andrea Levati.

Ci siamo. A distanza di circa un anno dall’annuncio dello scioglimento, i Destrage, dopo una data a Londra e due a Tokyo, sono pronti a dar vita al loro ultimo concerto di sempre, nella loro Milano. Si dà il caso che sia anche il decimo anniversario del loro album più acclamato Are You Kidding Me? No., che per l’occasione verrà suonato per intero, insieme a una selezione di brani che andrà a toccare tutto il catalogo del gruppo.
Ad accogliere i Nostri, un Alcatraz in configurazione palco B, gremito all’inverosimile, con un sold out annunciato già in settimana. Insomma, le premesse per una serata epica ci sono tutte.
La formazione è – quasi – la stessa di sempre: Paolo Colavolpe (voce), Matteo Di Gioia (chitarra), Ralph Salati (chitarra), Federico Paulovich (batteria); l’unica novità in questo senso è rappresentata da Giuseppe Colli, che negli ultimi tempi ha assunto il ruolo di bassista in sede live, dopo l’uscita di scena del membro storico Gabriel Pignata nel 2019.
Nessun opening act previsto per la serata: scelta singolare, ma probabilmente saggia, vista la corposità della scaletta che verrà proposta; mentre ad arricchire la scenografia è stato montato un maxi schermo per la proiezione di effetti visual, testi e frammenti di videoclip.
Il pubblico, come spesso accade agli show dei Destrage, è mediamente giovane, ma comunque piuttosto eterogeneo, sia in termini di età, sia in termini di influenze; tutti accomunati dalla passione per una band che ha fatto della commistione di vari stili, della versatilità e dell’essere costantemente fuori dagli schemi, i propri tratti caratteristici.
Gli avventori scalpitano e finalmente vengono accontentati con l’inizio del live che si apre intorno alle 21.00 con Twice the Price, dall’album The King Is Fat‘N’Old, primo vero successo del gruppo meneghino, accompagnato in apertura di set dal percussionista Alessandro “Pacho” Rossi dei Karma. La formazione appare da subito in grande
spolvero e i suoni, perlomeno dalla nostra posizione, seppur ancora imperfetti, sono sostanzialmente equilibrati e si manterranno su buoni livelli per tutta la durata dell’esibizione. Il concerto è solo all’inizio, ma il pubblico e i ragazzi sul palco sono già caldissimi; si respira un’atmosfera di festa rara per un concerto metal.
Si sussegue quindi una serie di brani coi quali il quintetto milanese ci mostra, oltre alla solite grinta e tecnica, anche il suo lato più melodico: dalla doppietta Silent Consent e Simphony of the Ego (unici due estratti da A Means to No End) fino a Neverending Mary (con Rimashi a fare da intro), passando, tra le altre cose, per il thrash metal del disco
d’esordio con Art For Free e per la contrapposizione di ritmiche cadenzate e armonie oniriche di At the Cost of Pleasure, unico brano della setlist a rappresentare The Chosen One.
Arriviamo dunque al fulcro della performance, ovvero, come anticipato in precedenza, l’esecuzione start-to-finish del capolavoro Are You Kidding Me? No., terza fatica discografica della band e primo dei tre dischi pubblicati su Metal Blade Records, nonchè loro album di maggior successo e che ha permesso loro di consacrarsi a livello internazionale. Com’era prevedibile, i successivi cinquanta minuti e rotti volano letteralmente, con un Paolo che
mette in mostra la consueta presenza scenica e che si concede qualche interazione col pubblico in più rispetto al solito; Federico si conferma un batterista impressionante nell’unire potenza e precisione, c’è spazio anche per un suo assolo che manda in delirio l’Alcatraz; Matteo e Ralph, totalmente in simbiosi, riescono a dar vita anche in sede
live a quella stratificazione sonora che è uno dei marchi di fabbrica dei Destrage; anche il nuovo bassista appare totalmente a suo agio con tutto il repertorio del gruppo. Tutti e cinque si divertono e si vede.
L’atmosfera è ormai incandescente: a un certo punto un gonfiabile da mare, a forma di unicorno, inizia a rimbalzare tra il pubblico e non passa molto prima che qualcuno provi a cavalcarlo, anche con risultati apprezzabili, dando vita a una peculiare forma di crowd surfing. È dunque il momento di chiudere il set relativo al suddetto album, naturalmente con la title track, dove la band viene affiancata da un trombettista.
A questo punto si passa ai classici encore, che si aprono con un medley di soli breakdown di svariati brani, tra cui Everything Sucks and I Think I’m a Big Part of It, Smell You Later Fishy Bitch, Hey, Stranger! e The Flight, il tutto mentre nel parterre si scatena un enorme circle pit invocato da Matteo. Si prosegue con la satirica Italian Boi, dall’ultimo lavoro SO MUCH. too much., per poi tornare sulle sonorità del secondo full-lenght del catalogo con
Panda Vs Koala e ovviamente con l’immancabile Jade’s Place per chiudere in bellezza, facendo saltare ogni singolo spettatore e trasformando l’Alcatraz in una bolgia.
Si accendono le luci e dalla postazione mixer parte Heroes di David Bowie, guardandosi in giro si percepisce un mix di emozioni contrastanti: c’è chi è ancora pervaso dall’adrenalina e chi è commosso, sopraffatto dall’emozione e dalla consapevolezza che quelli sono gli ultimi istanti dei Destrage insieme su un palco. È palpabile anche e soprattutto la commozione del quintetto meneghino mentre saluta il suo pubblico per l’ultima volta.
Si torna a casa con un velo di tristezza per la fine di una band che ha portato una ventata d’aria fresca nella scena metal italiana (e non solo), bilanciata dalla coscienza di aver avuto la fortuna di assistere a quello che è stato senza ombra di dubbio il miglior epilogo possibile e immaginabile: uno show di due ore piene, di un’intensità pazzesca, con un’atmosfera veramente difficile da descrivere a parole e una scaletta praticamente perfetta, in cui la formazione ha sfoggiato tutto il suo smisurato estro, dando tutto quello che aveva; il giusto tributo del pubblico a un gruppo di ragazzi che ha realizzato il proprio sogno e, calcando i palchi tutto il mondo, ha reso molti di noi orgogliosi di essere italiani.
They did it for love. They did it for beauty. They did it for pure fun.

Grazie di tutto, Destrage!

Setlist completa:
1. Twice the Price
2. Silent Consent
3. Symphony of the Ego
4. Back Door Epoque
5. Art for Free
6. At the Cost of Pleasure
7. Rimashi
8. Neverending Mary
9. Destroy Create Transform Sublimate
10. Purania
11. My Green Neighbour
12. Hosts, Rifles & Coke
13. G.O.D.
14. Where the Things Have No Colour
15. Before, After and All Around
16. Waterpark Bachelorette
17. – (Obedience)
18. Are You Kidding Me? No.
19. Breakdown Medley: Everything Sucks and I Think I’m a Big Part of It / Wayout / Smell You Later Fishy Bitch /
Home Made Chili Delicious Italian Beef / To Be Tolerated / Hey, Stranger! / Trash for Sale / The Flight
20. Italian Boi
21. Panda vs. Koala
22. Jade’s Place

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