Fusione A2A-AEB: il Comune di Seregno ammesso parte civile. Il sindaco Rossi è tra gli imputati

È accusato di turbativa d’asta insieme ad altri e il suo stesso Comune gli chiede i danni: escluso l’ex consigliere Tiziano Mariani, promotore dei ricorsi: “Rispetto la decisione ma valuto di rivolgermi alla Corte europea per i diritti dell’uomo”.

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Per la fusione senza gara pubblica fra AEB e A2A il Tribunale di Monza ha ammesso quasi tutte le costituzioni di parte civile al processo che vede tra gli accusati anche il sindaco di Seregno, Alberto Rossi: tra queste quelle dello stesso Comune di Seregno, che chiede i danni a se stesso, e gli altri comuni brianzoli che avevano quote nella multiutility Aeb, inglobata da A2A con una procedura che la giustizia amministrativa ha giudicato illegittima fino alla sentenza definitiva di Cassazione. Rossi è indagato per turbativa d’asta. Respinta invece la costituzione di parte civile dell’ex consigliere comunale seregnese Tiziano Mariani. A deciderlo è stata la giudice del Tribunale di Monza Elena Sechi all’udienza preliminare che vede imputati anche l’assessore alle Partecipate del Comune di Seregno Giuseppe Borgonovo, il segretario generale del Comune di Seregno Alfredo Ricciardi, oltre a Loredana Bracchitta, ex presidente del consiglio di amministrazione di AEB spa, a Giovanni Valotti, ex presidente di A2A e a Pierluigi Troncatti, quale partner di Roland Berger srl. Il pm monzese Salvatore Bellomo ha chiesto il rinvio a giudizio degli imputati, che invece negano le accuse, destinate però alla prescrizione. Si torna in aula a ottobre. Dopo la decisione del Tribunale reagisce Tiziano Mariani che ha diffuso una nota:“Apprendo di non essere stato ammesso come parte civile nel procedimento penale che vede il sindaco di Seregno Alberto Rossi tra gli imputati, con l’accusa di turbativa d’asta, per la fusione tra A2A e AEB. La giudice ha ritenuto di ammettere parte civile il Comune di Seregno che, attraverso il legale designato dallo stesso Comune, ha chiesto un risarcimento per tutti i cittadini seregnesi di ben 31.820.000 euro a Rossi e agli altri imputati” dice l’ex consigliere comunale di NoiXSeregno. Mariani è stato il promotore dei primi ricorsi contro l’aggregazione, realizzata, secondo la Procura monzese, “al solo fine di favorire la società A2A” con un danno complessivo per AEB “non inferiore a 60 milioni di euro” e con “l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di AEB non inferiore a 5,7 milioni di euro” e amministrativamente bocciata fino in Cassazione perché occorreva una gara pubblica per la selezione del socio privato ad opera di un’azienda a controllo pubblico. “Pur rispettando la decisione del Tribunale – dichiara Mariani – non posso non sottolineare con forza le sofferenze patite in questi anni da me e dai miei cari dopo aver ottenuto ragione fino alla sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione, sentenza però mai applicata dagli organi predisposti dallo Stato. Per questo con i miei avvocati sto valutando di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.

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