Regione, Lega: un milione di euro per i cartelli stradali in dialetto

Inizia la discussione in Commissione Cultura al Pirellone di un progetto di legge che contiene tra l’altro il finanziamento della toponomastica in “lombardo”. Fino ad ora come abbiamo fatto senza?

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È arrivato in Commissione Cultura del Consiglio regionale della Lombardia il progetto di legge 52, voluto dalla Lega, per la valorizzazione della “lingua lombarda”, che prevede anche il posizionamento di cartelli stradali o per indicazioni turistiche in “lombardo”. Ne sentivamo la mancanza. Fino ad ora come abbiamo fatto senza? Come abbiamo fatto a renderci conto di essere a Milano, a Brescia o a Varese, a Casalpusterlengo, a Calolziocorte o a San Genesio ed Uniti senza l’apposito cartello in “lombardo”? Lingua “scientificamente inesistente” disse l’ex assessore regionale alla Cultura (leghista) Stefano Bruno Galli nel 2022, dopo cinque anni di discussioni (in italiano) sulla precedente legge del 2016 sulla “valorizzazione del lombardo”.

https://www.radiolombardia.it/2024/01/17/lega-per-la-giornata-della-lingua-lombarda-non-esiste-disse-lex-assessore-leghista-alla-cultura/

Parliamo al massimo di cartelli nei vari dialetti della Lombardia (molti comuni di solito a guida leghista li hanno già installati da tempo) per i quali la Lega chiede di spendere 350 mila euro all’anno per 3 anni, oltre un milione di euro in tutto, da usare anche per finanziare le associazioni che si occupano della tutela e valorizzazione del “lombardo”. Fortune che possiamo avere solo in Lombardia, dove tutto funziona talmente a meraviglia che possiamo occuparci di piazzare un bel cartello con scritto Milàn sotto a quello con scritto Milano e finalmente sapere di essere arrivati a Milano, cioè a Milàn, cioè a Milano. Del resto abbiamo treni che funzionano che neanche in Svizzera e una sanità che fa invidia al mondo, dove quando chiedi un’ecografia ti dicono che il primo appuntamento è fra cinque minuti. Fino a che cambieranno il nome al Cup per le prenotazione sanitarie nel dialettale Tat: taches al tram (per i non milanesi: una sorta di aspetta e spera).

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