Milano, sgomberato il Centro Sociale CasaLoca

Dalle 7 del mattino le forze dell'ordine coordinate dalla Questura hanno cominciato a liberare i locali in viale Sarca.

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“Oggi 6 agosto 2024 la polizia si è presentata in forze a imporre lo sgombero di CasaLoca, facendo seguito a una denuncia della proprietà, la Lambda S.R.L., facente parte del gioco di scatole cinesi del blocco di potere economico della Pirelli, del gruppo Prelios e delle aziende collegate: i padroni del quartiere Bicocca, alla periferia di Milano. Si cerca così di porre fine a un’esperienza ventennale di occupazione e autogestione nata sulla scorta della solidarietà internazionalista, dell’autorganizzazione studentesca e delle lotte per i diritti delle e dei migranti.” Lo scrivono sulla pagina Fb gli attivisti del Centro sociale sgomberato dall forze dell’ordine coordinate dalla Questura. E’ stata convocata una assemblea pubblica oggi alle 18 nei giardinetti di viale Sarca antistanti a CasaLoca, “per aggiornare sulla situazione e discutere il da farsi”, scrivono. 

Diverse le reazioni: “Lo sgombero del CasaLoca è proprio il simbolo dell’incapacità di affrontare i problemi. Da anni i militanti del CasaLoca aiutavano i poveri e i diseredati italiani e stranieri ad affrontare le difficoltà di una città difficile come la nostra. Con generosità e senza creare problemi al quartiere. Oggi il gruppo Pirelli avrà una casa in più e i poveri una casa in meno. E Milano sarà un po’ meno accogliente e un pochino più triste”. Lo dichiara il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi.

“Dopo 21 anni di occupazione, finalmente è stato sgomberato il centro sociale Casa Loca. Le loro attività rivolte ai bisognosi non possono minimamente giustificare chi si è macchiato di aver agito nell’illegalità. Non fosse altro per rispetto verso tutte quelle associazioni che portano avanti le stesse attività rispettando le leggi, pagando l’affitto e facendo salti mortali per far quadrare i loro bilanci. Purtroppo dall’amministrazione comunale guidata dal PD non leggeremo una sola parola di plauso all’azione svolta questa mattina sotto la regia del Questore di Milano Bruno Megale. A lui e a tutte le Forze dell’Ordine intervenute sul posto va il nostro ringraziamento. Sorprendono invece le parole dei colleghi verdi, Cucchiara e Gorini, che hanno manifestato la loro vicinanza e solidarietà nei confronti degli attivisti della Casa Loca. Com’è possibile che due figure istituzionali solidarizzino con questi occupanti abusivi? Il loro comunicato trasuda parole più appropriate a degli antagonisti che si lamentano per l’azione svolta in una mattina di agosto con il quartiere deserto. Avrebbero forse preferito la guerriglia urbana? Spero che il sindaco prenda le distanze da quanto dichiarato dai due giovani colleghi e che li richiami a mantenere un certo decoro, almeno nelle parole, rispetto al ruolo che ricoprono”. Lo dichiara Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia.

“Apprendiamo dello sgombero del centro sociale Casa Loca, storico presidio di socialità e solidarietà nel quartiere Bicocca. Fa rabbia constatare come si sia aspettato agosto per procedere, con la città e il quartiere svuotato da attivisti, studenti della vicina università e semplici cittadini che normalmente abitano e attraversano lo spazio. Mentre Bicocca continua a popolarsi di studentati esclusivi, oggi perde un presidio che da più di vent’anni assicurava una mensa sociale e un pensionato universitario, oltre a iniziative culturali e intellettuali di tutto rilievo. Solidarietà a attiviste e attivisti”. Lo dichiarano i consiglieri comunali dei Verdi Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara.

 “Ringrazio la Questura e la Prefettura per l’importante sgombero avvenuto stamane del Centro Sociale Casaloca in viale Sarca. Il ripristino della legalità in un luogo occupato abusivamente dal 2003 è un chiaro segnale di come il Governo pretenda il rispetto delle regole in citta. Sarebbe bello capire se il pensiero sia condiviso anche dal Sindaco Sala che ancora una volta sembra colpevolmente silente”. Lo dichiara Samuele Piscina, segretario provinciale della Lega e consigliere comunale di Milano. “Gli amici violenti della sinistra, più volte osannati anche in Aula consiliare dai consiglieri del PD, non possono avere la strada spianata per fare ciò che vogliono senza rispettare le regole. È singolare che i figli di papà chiamino i rinforzi perché troppo pochi presenti nell’edificio. Probabilmente i compagni della Salis saranno in vacanza in Sardegna in qualche resort. L’obiettivo deve essere la restituzione degli edifici privati ai legittimi proprietari e la liberazione degli alloggi occupati nelle case popolari, consentendo a chi ne ha realmente diritto e bisogno di avere un tetto sulla testa. Il nuovo Questore Megale ha giá intercettato eccellentemente alcune delle priorità per la città. Mi chiedo dove sia finito il plauso del Sindaco Sala che in passato ha più volte dichiarato di voler regolarizzare questi luoghi di violenza e illegalitá”, conclude Piscina.

«Lo sgombero di CasaLoca di questa mattina risponde a una logica repressiva e fintamente legalitaria. Lo sgombero come unica soluzione a problemi che richiederebbero politiche differenti, in una città sempre più escludente e discriminante» . Questa mattina la polizia si è presentata in forze per sgomberare il centro sociale CasaLoca, dopo una denuncia della proprietà, la Lambda srl, società gruppo Prelios (ex Pirelli RE).  Con lo sgombero di oggi si vuole mettere fine a un’esperienza ventennale di autogestione nata sulla scorta della solidarietà internazionalista, dell’autorganizzazione studentesca e delle lotte per i diritti delle e dei migranti.  Sulla vicenda prende posizione il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Onorio Rosati. 
«Come ogni agosto, puntuali, arrivano gli sgomberi. La logica è sempre la stessa: la via repressiva e fintamente legalitaria come unica soluzione a problemi che richiederebbero pensieri e politiche differenti e che riguardano l’assenza di spazi sociali autogestiti, accessibili a tutti e tutte, in una Milano sempre più escludente e discriminante nei confronti di tutti coloro che non si adeguano al pensiero unico».

 

 

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