Il sindaco di Como: “Basta colazioni ai senzatetto”

Durante una discussione in consiglio comunale il sindaco Alessandro Rapinese è intervenuto chiedendo perchè" distribuire le colazioni ai senza dimora, creando assembramenti che poi mettono in difficoltà i residenti". La replica della minoranza: "Lo faceva don Roberto Malgesini, che fu ucciso e che voi avete onorato"

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“Perché  distribuire le colazioni ai senza dimora, creando assembramenti che poi mettono in difficoltà i residenti?”. Così il sindaco di Como Alessandro Rapinese, durante un dibattito in consiglio comunale, come racconta il quotidiano Avvenire. Una polemica  divampata a margine del consiglio comunale nel quale si discuteva del regolamento di polizia locale per dotare alcuni agenti del taser, la pistola a impulsi elettrici. La consigliera di minoranza Patrizia Lissi (Pd), nel dibattito, ha portato in aula una riflessione condivisa con don Giusto Della Valle, parroco della comunità pastorale di Rebbio-Camerlata, da sempre impegnato nell’accoglienza di migranti e persone in difficoltà: “Per rendere le città più sicure sarebbe utile intervenire sulle cause dell’insicurezza”, a partire da povertà e marginalità.
Da qui la dura replica del sindaco Rapinese, che ha indicato proprio in don Giusto l’esempio di un’accoglienza indiscriminata, che non si interroga su chi abbia i titoli per stare in Italia. A Como, ha osservato, “gli arresti da metà aprile a oggi” interessano persone che “nemmeno dovrebbero stare qui”. E, tornando a don Giusto, il sindaco si è chiesto perché “distribuire le colazioni ai senza dimora”, creando assembramenti che poi mettono in difficoltà i residenti. Immediata la reazione delle minoranze – riferisce sempre il quotidiano Avvenire -: accoglienza e colazioni sono due percorsi separati e la parrocchia di Rebbio è un rifugio per chi non ha dove andare. Senza dimenticare che le colazioni sono un servizio nato con don Roberto Malgesini, ucciso 4 anni fa proprio mentre stava per portare cibo ai senza dimora e al quale l’amministrazione Rapinese ha assegnato, alla memoria, la massima onorificenza cittadina, l’Abbondino d’Oro.

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