La Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica di Milano, sta sottoponendo a sequestro crediti d’imposta, disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, per oltre 8 milioni di euro, frutto di una articolata frode perpetrata nell’ambito del cosiddetto ‘bonus facciate’. L’indagine, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, ha consentito di disarticolare un meccanismo illecito di frode finalizzato all’indebita creazione e monetizzazione di crediti d’imposta maturati nell’ambito delle misure di sostegno all’economia introdotte dal Decreto Rilancio. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire come i legali rappresentanti di una società edile della provincia di Milano, in concorso con l’amministratore di 11 condomini, abbiano generato crediti d’imposta inesistenti per circa 60 milioni di euro attraverso la strumentale predisposizione di delibere assembleari false e l’emissione di documentazione che attestava lavori di ristrutturazione mai eseguiti. Il tutto è avvenuto alle spalle degli ignari condomini che hanno trovato sul proprio cassetto fiscale crediti d’imposta per lavori mai eseguiti né tantomeno deliberati dalle assemblee condominiali. Le attività investigative hanno già consentito di eseguire, nel mese di marzo 2022, provvedimenti cautelari d’urgenza finalizzati al sequestro di crediti d’imposta non ancora monetizzati per oltre 48 milioni di euro. Allo stato risultano indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, i due rappresentanti legali dell’impresa edile, succedutisi nel tempo, l’amministratore dei condomini nonché la società per le conseguenti responsabilità amministrative derivanti da reato.