“Noi pensiamo che si debba passare dalle parole ai fatti. Facciamo una proposta molto concreta: serve un fondo di garanzia che è un fondo di investimento per chi investe ma un fondo di garanzia a sostegno del credito indirizzato alla proprietà indivisa. È stata una delle soluzioni che è stata trovata nel secondo Dopoguerra per il grande tema delle migrazioni verso Milano”. Pensiamo che possa essere ancora attualizzata ed essere oggi una proposta molto concreta che facciamo sul territorio milanese”. Lo ha detto il segretario generale Cgil Milano Luca Stanzione, a margine dell’incontro “Casa, dalle parole ai fatti”. In merito alla proposta della proprietà indivisa, il segretario ha continuato: “La casa è uno dei problemi delle grandi città europee e anche italiane. Lisbona, Vienna, Parigi e Milano. Milano è una città che si è molto sviluppata negli ultimi anni e ha il problema della casa. Questo è un problema che taglia il 30-40% dello stipendio delle lavoratrici e lavoratori ed è una delle ragioni per cui non si trovano lavoratori nelle principali aziende milanesi compreso il Comune di Milano e l’amministrazione”. A chi gli domandava se sia una strada opposta a quella proposta dall’allora assessore Pierfrancesco Maran con l’apertura al fondo Invimit per le case popolari, Stanzione ha risposto: “Quella per noi non è un’opzione percorribile perché sono fondi di investimento, che fanno anche speculazione, legittima in questo mercato ma pensiamo che la casa sia un bene da preservare e quindi pensiamo a un fondo di garanzia e non speculativo”.
“Sicuramente è una proposta interessante. Penso che accanto all’esperienza della proprietà indivisa, si possano valorizzare in questa collaborazione pubblico-privato che io vedo come opportunità per il futuro sviluppo della città, anche altre esperienze come la locazione e la vendita a prezzo convenzionato”. Così l‘assessore alla Casa Guido Bardelli, a margine dell’incontro ha commentato la proposta della proprietà indivisa, avanzata dalla Cgil Milano. “La proprietà indivisa rappresenta un’esperienza com’è stato detto durante il convengo di grande interesse, non solo storico ma è ancora attuale – ha evidenziato Bardelli – È una parte di un progetto su cui l’amministrazione guarda con grande interesse e che penso che possa essere oggetto di incontro, sviluppo e collaborazione in modo molto innovativo ma partendo da esperienze preziose che nel passato hanno rappresentato una positività nella città”. A chi gli domandava se questa sia una proposta alternativa a quella del predecessore Pierfrancesco Maran, che aveva aperto alla possibilità di un fondo con Invimit per le case popolari, “No, non è una strada antitetica, è un binario parallelo – ha risposto Bardelli – L’esperienza del fondo Invimit è una proposta che deve essere valutata. Giustamente l’assessore Maran l’aveva lanciata come un’ipotesi. Deve essere un’ipotesi che non depaupera il patrimonio pubblico, su questo siamo tutti d’accordo. Può essere un’ulteriore proposta che non sia alternativa a quella che abbiamo visto oggi e le collaborazioni con le esperienze cooperativistiche del privato sociale che ci sono già vive in città, ma si possono integrare e valorizzare. In ogni caso meritano un’attività di conoscenza e approfondimento che dovrò fare insieme ai colleghi di Giunta e a tutti gli altri soggetti coinvolti.