Milano ricorda le 48 vittime della sciagura di Albenga (Sv)

Era il tardo pomeriggio del 16 luglio 1947 quando la motobarca “Annamaria” con a bordo 84 bambini, tutti maschi dai 4 agli 8 anni, si inabissò a poche decine di metri dalla costa.

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Questa mattina l’assessora ai Servizi civici e generali Gaia Romani, in occasione del 77esimo anniversario della tragedia di Albenga, ha deposto una corona di fiori sul monumento funebre dedicato alle piccole vittime, all’int -erno del Cimitero Maggiore.

Era il tardo pomeriggio del 16 luglio 1947 quando la motobarca “Annamaria” con a bordo 84 bambini, tutti maschi dai 4 agli 8 anni, si inabissò a poche decine di metri dalla costa. L’imbarcazione stava portando i piccoli, in gran parte milanesi orfani di guerra e ospiti della colonia della solidarietà nazionale di Loano, in gita all’isola Gallinara (SV), quando urtò un palo di ferro e iniziò ad imbarcare acqua. Mentre l’Annamaria si inabissava rapidamente, alcuni bambini riuscirono a raggiungere la riva a nuoto, altri furono tratti in salvo ma per la maggior parte di loro non ci fu nulla da fare. Nel tragico incidente, infatti, le vittime furono 48, di cui 44 bimbi.  

Le immagini delle piccole salme allineate scossero il Paese intero, che ricorda quella tragedia come il più grave disastro del dopoguerra in cui hanno perso la vita dei bambini. I funerali delle piccole vittime si svolsero in Duomo, alla presenza dell’allora sindaco di Milano Antonio Greppi, di tutto il Consiglio comunale e di una folla silenziosa e commossa.

“Anche quest’anno – afferma l’assessora Gaia Romani – ho voluto essere qui a commemorare il terribile e ingiusto dramma che spazzò via così tante piccole vite. Un’occasione per fare memoria e ricordare come quella di Albenga fu una tragedia che scosse un’intera comunità che, 77 anni fa, si strinse nel dolore e mostrò il suo grande cuore. Oggi, assieme alle vittime dell’incidente, infatti, ricordiamo anche il coraggio e la solidarietà dimostrata da tutti coloro che non esitarono a gettarsi in acqua nella volontà di salvare vite come di quanti si attivarono per offrire indumenti e ospitalità”.  

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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