Pedemontana: “Al via la bonifica dei terreni contaminati dalla diossina”

Al tavolo permanente che si è riunito a Seveso (Mb) la società Pedemontana ha spiegato l'intervento che partirà a breve sul tratto che sarà attraversato dalla nuova autostrada e che riguarda le aree interessate dall’incidente Icmesa del 1976, per lo smaltimento del terreno contaminato da diossina. Il comitato No Pedemontana chiede più trasparenza e l'organizzazione di incontri pubblici e non tavoli a porte chiuse.

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Esattamente 48 anni fa il disastro dell’Icmesa di Seveso che causò la fuoriuscita e la dispersione di una nube tossica di diossina. Oggi il tema della diossina è tornato attuale, perchè nella zona passerà l’autostrada Pedemontana e a breve partiranno i cantieri per la bonifica delle zone contaminate da diossina sulla tratta B2.
Ieri a Seveso presso il Centro Visite del Bosco delle Querce la società Pedemontana ha presentato il progetto operativo di bonifica (POB) relativo alla realizzazione della nuova tratta dell’Autostrada Pedemontana Lombarda che va da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno. Gli interventi sono stati illustrati nel corso del secondo incontro del tavolo permanente a cui hanno partecipato i sindaci dei comuni vicini al passaggio dell’autostrada e le associazioni ambientaliste, assieme a Regione Lombardia, CAL, Webuild, Autostrada Pedemontana Lombarda, ARPA, istituzioni e associazioni del territorio interessato dal passaggio della tratta B2 dell’opera.

Il Progetto Operativo di Bonifica presentato per le Tratte B2 e C (da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno e da Cesano Maderno a Vimercate) riguarda le aree interessate dall’incidente ICMESA del 1976 e consiste in opere di scavo e smaltimento del terreno che fu contaminato da diossine e furani. Lo sottolinea la stessa società in un comunicato stampa diffuso dopo l’incontro.  “La bonifica – si legge nel comunicato – consiste nello scavo delle sorgenti di contaminazione e nello smaltimento delle terre, che verranno poi trasportate in mezzi chiusi e smaltite in idonei impianti off-site: questa modalità consente il raggiungimento degli obiettivi di bonifica in maniera efficace e ottimizzando i tempi. Durante le attività di bonifica è previsto l’utilizzo di mezzi e procedure per ridurre l’eventuale produzione di polveri, mediante sistemi di abbattimento polveri, bagnatura delle piste di cantiere e pulizia del manto stradale, lavaggio manuale delle ruote dei mezzi con idropulitrici, predisposizione di reti per il contenimento polveri in prossimità degli scavi e interruzione degli scavi nelle giornate ventose. Durante tutto il periodo di esecuzione dei lavori sarà effettuato un costante monitoraggio dell’eventuale dispersione di polveri nell’aria, andando a misurare il particolato PM10 e PM2.5 ed il parametro diossine”.

Gli interventi inizieranno quest’estate. Il progetto di bonifica – commenta Sabato Fusco, direttore generale di Autostrada Pedemontana Lombarda – costituisce un passaggio fondamentale nella realizzazione di quest’importante opera che, una volta terminata, costituirà un fattore di sviluppo per l’economia lombarda. Averlo illustrato alla presenza di tutti i componenti di questo tavolo, pensato per favorire il confronto con le amministrazioni locali e i soggetti interessati dal passaggio della nuova tratta in fase di realizzazione, è una testimonianza concreta dell’impegno alla trasparenza di Autostrada Pedemontana Lombarda”.

Non la pensa così il comitato No Pedemontana, che non ha partecipato al tavolo ma ha tenuto un presidio all’esterno e ha presentato una petizione per chiedere più trasparenza e che la società Pedemontana organizzi incontri pubblici aperti a tutti i cittadini.
“Siamo contrari al fatto che il tavolo, per volontà di Pedemontana, si sia svolto a porte chiuse sia per i cittadini che per i cittadini – afferma Davide Biggi del comitato No Pedemontana – Noi chiediamo che oltre a questo tavolo vengano organizzati incontri pubblici con la popolazione. Cosa che finora Pedemontana non ha fatto e, da quanto abbiamo capito, non ha intenzione di fare. La riunione di ieri è stata blindata. Non è lì che si realizza la trasparenza che Pedemontana dovrebbe dare al nostro territorio e le porte chiuse di ieri confermano la nostra preoccupazione”.

 

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