Caro estate, per le vacanze al mare prezzi in salita per il secondo anno di seguito

Lo prevede l'osservatorio Panorama Turismo - Mare Italia di Jfc , secondo cui costerà in media il 7,9% in più rispetto alla scorsa estate. Rispetto ai costi del 2022, per gli stessi servizi si pagherà in media il 20,5% in più.

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Per il secondo anno consecutivo aumenta la spesa per poter trascorrere una vacanza al mare. Lo prevede l’osservatorio Panorama Turismo – Mare Italia di Jfc che l’ANSA pubblica in anteprima, secondo cui costerà in media il 7,9% in più rispetto alla scorsa estate: +7,4% nell’hospitality con picchi del +14,1% nell’extralberghiero, +4,9% nei servizi di spiaggia, +6,2% nella ristorazione, +11,9% nei costi del viaggio, +9,3% nelle spese per lo svago (visite, escursioni, divertimento, parchi tematici, etc), +8,8% negli altri consumi (bar, gelaterie, etc). Un incremento sostenuto, comunque inferiore alla crescita dei prezzi che era stata rilevata la scorsa estate, quando l’incremento medio ha toccato quota 12,6%. È interessante vedere gli incrementi applicati dai vari settori nell’ultimo biennio, quindi nelle estati 2023 e 2024: rispetto all’estate 2022 si deve pagare il +20,5% in più per fare una vacanza balneare in Italia, con indici di incremento ben superiori se si valuta il solo settore della ristorazione, che ha avuto un incremento – sempre nel biennio – pari al +24,5%. Per quanto riguarda gli incrementi di prezzo relativi all’ospitalità, ai bar/gelaterie, al costo del viaggio, alle opportunità di svago e divertimento ed ai servizi pubblici presenti nelle località balneari, nel biennio questi servizi hanno visto – tutti in maniera similare – aumenti attorno ai 20 punti percentuali. L’unico settore che ha apportato un aumento inferiore, pari al +16,6% sempre nel biennio, è stato quello dei servizi di spiaggia. “Un dato preoccupante – spiega Massimo Feruzzi, responsabile di Jfc e dell’Osservatorio – che porterà molti italiani ad ampliare il palmares delle opzioni da prendere in considerazione, facendo così entrare nella competizione decisionale una serie di ulteriori località, il più delle volte fuori dai confini nazionali. E, molto spesso, le scelte ricadranno su destinazioni straniere, sia per la loro maggiore economicità, sia per l’allure di esotico che le ricopre. Una valutazione, questa, che viene affrontata anche dagli europei, molti dei quali sono ancora più attenti degli italiani al fattore prezzo”

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