Di Fabio Massa
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è da tempo che se la prende con i “diplomifici”, ovvero quelle scuole che – dall’alba dei tempi, non da ieri mattina – servono a far prendere l’agognato titolo di studio a quei fessi che non riescono a farlo da soli, sudando e faticando come tutti gli altri. O meglio, che servono a quei genitori fessissimi che pensano che pagando il titolo di studio ai figli li prepareranno alla vita, senza capire che li stanno solo preparando a barare. Quindi, benissimo il ministro che ha avviato i controlli su 70 scuole. Il problema è che su queste 70 scuole, per 47 è già stata avviata la revoca per la parità. Spieghiamolo: ovviamente non sono scuole statali ma private, che abbiano ottenuto la “parità”, ovvero l’abilitazione a insegnare “come se” fossero statali, con lo stesso valore legale. A leggere le agenzie, c’è di tutto. Scuole alberghiere senza cucine, scuole con il 90 per cento di iscritti che vivevano a una distanza tale da scuola da rendere impossibile la frequenza. Tiriamo qualche somma da questo caso. Primo: questo ministro ha fatto qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima, e si merita un applauso. Secondo: le scuole paritarie, vecchia battaglia dei cattolici, sono un problema se lasciate senza controllo. Non importa dove si va a scuola, se nel privato o nel pubblico, ma importa eccome che il livello standard sia mantenuto. Terzo: agli italiani piace barare. Sempre e comunque. Ma per evitare che lo facciano, basta intervenire. Dal diploma all’esame da avvocato, di scappatoie ne abbiamo tollerate troppe, negli anni. Forse è ora di smetterla una volta per tutte.