L’anniversario della morte di Giulia lo celebra il suo assassino in aula

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Di Fabio Massa

Nell’anniversario della morte di Giulia Tramontano chi parla è il suo assassino, Alessandro Impagnatiello. L’anniversario era ieri, e ieri la Corte ha deciso di ascoltare la testimonianza del suo assassino. “Sì, l’ho avvelenata. In due occasioni le ho somministrato un singolo grammo di questo topicida nel sonno mentre dormiva. Nel letto, nella bocca di Giulia semiaperta, leggermente aperta nel sonno”. Poi l’omicidio: “Giulia mi ignora. Io mi muovo, vado verso la cucina, vedo che c’era questo coltello con cui stava tagliando delle verdure. Mi metto immobile alle spalle in attesa che si rialzi per tornare in cucina, l’ho colpita all’altezza del collo, ma non so con quanti colpi. Lei prima si è voltata”. Poi ancora: “Sono andato a pranzo da mia mamma con l’auto, a bordo c’era il corpo di Giulia”. E ancora: “Tentai di far sparire, letteralmente sparire, il corpo di Giulia. Tentai di dare fuoco al corpo di Giulia utilizzando prodotti infiammabili per fare le pulizie”. Tutto questo per provare, secondo lui, “solo a farla abortire. Non volevo farle del male”. Un orrore, il racconto dell’orrore. Che in aula va fatto, perché questo è un processo e prima o poi l’assassino deve pur dire la sua verità. Ma Signori della Corte, era però proprio utile farlo nell’anniversario della morte? Non si poteva trovare un altro giorno?

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