Con scenografie “rinnovate e implementate”, nuove luci, effetti speciali e arrangiamenti, torna al Teatro Nazionale di Milano, dal 23 al 28 aprile, lo spettacolo musicale Vlad Dracula sul diabolico vampiro nato dalla penna di Bram Stoker nel 1897. Vlad Dracula nasce dalla volontà del regista Ario Avecone di offrire al racconto una nuova prospettiva. La colonna sonora in stile hollywoodiano, scritta dallo stesso Avecone, strizza l’occhio ai grandi compositori da film. L’allestimento scenico, invece, è progettato da Michele Lubrano Lavadera e l’uso delle luci di Alessandro Caso richiama uno stile post-industriale evocando da un lato i miti della filmografia, come Mad Max, dall’altro pellicole più recenti come lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie o Crimson Peak. La cura degli abiti e dei dettagli, ideati da Myriam Somma, è il frutto di una ricerca personale, basata sull’epoca vittoriana, ma contaminata con tessuti e materiali tecnologici avanzati.
L’opera è ambientata in un mondo steampunk di fine ‘800, all’alba dello sviluppo industriale moderno e dello sfruttamento delle nuove risorse energetiche. “Sono sempre stato affascinato dalla letteratura gotica di fine Ottocento – spiega Avecone – e un amante degli autori che in quegli anni scrivevano di misteri, amore non corrisposto e morte. Sono anche un grande appassionato di cinema e di registi come Tim Burton, Guillermo del Toro e Christopher Nolan. Le atmosfere tetre e malinconiche di queste opere mi hanno spinto a mettere in scena una nuova storia, un nuovo racconto tratto dal noto romanzo epistolare di Bram Stoker”. “Quello che raccontiamo – ha concluso – nasce dall’inquietudine, dalla rabbia e dalla solitudine che l’animo umano può provare in un tempo così complesso come quello che stiamo attraversando”.