Giornata dei disturbi alimentari, a Milano la maggior parte di richieste di aiuto

Secondo l'osservatorio del servizio psicologico "Unobravo" , il 30% delle persone che hanno già ricevuto una diagnosi si concentra in Lombardia, tra le province, le concentrazioni più alte sono a Milano (13,8%). I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla che si celebra oggi.

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Secondo quanto emerge dai dati condivisi dal Ministero della Salute, dal 2019 al 2021 gli accessi alle cure per disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono aumentati quasi del 40%. Oltre all’impatto sulla salute fisica, i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione  — come anoressia, bulimia nervosa e binge eating — coinvolgono anche l’intera sfera psicologica della persona, spesso rimanendo latenti a livello sociale, con conseguente impatto sulla qualità della vita e sulla salute mentale delle persone che ne soffrono. I dati sono diffusi dall’osservatorio “Unobravo”, servizio di psicologia online sui disturbi del comportamento alimentare, in occasione  della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla che si celebra oggi.
L’analisi, condotta su un campione della base utenti di Unobravo, fornisce una panoramica dei disturbi alimentari in Italia, accendendo i riflettori sul tema e sull’importanza dell’adozione di strategie preventive. Emerge così che, tra le persone che affermano di non avere un buon rapporto con il cibo e con il proprio corpo, solo il 9,3% sostiene di avere già una diagnosi di disturbo del comportamento alimentare, mentre il restante 90,7% potrebbe essere alla ricerca di supporto psicologico per la prima volta.

Dall’Osservatorio Unobravo emerge che la maggior parte delle persone alla ricerca di supporto psicologico concentra in Lombardia (27,3%) e Lazio (11,1%).
Considerando le singole province italiane, invece, la maggiore percentuale di coloro che dichiarano di non avere un buon rapporto con il proprio corpo si trova a Milano (12%), seguita da Roma (9,2%), Bologna (3,6%) e Napoli (3,3%).
Il  30% delle persone che hanno già ricevuto una diagnosi si concentra in Lombardia, seguono Lazio (12,1%) ed Emilia-Romagna (9%). Tra le province, le concentrazioni più alte sono a Milano (13,8%), Roma (10,2%) e Mantova (3,4%), seguita a poca distanza da Napoli (3,2%).

Secondo l’indagine,  in Italia le persone che sostengono di non avere un buon rapporto con il cibo e con il proprio corpo sono principalmente donne (79,4%) e soggetti con meno di 33 anni (64,5%), con una concentrazione maggiore che si osserva nella fascia tra i 25 e i 32 anni (44,5%). Le donne in questa fascia d’età sono anche quelle che ricercano maggiormente un supporto psicologico per episodi di possibile binge eating disorder. Tra le persone che esplicitano questo malessere (che rappresentano il 28,1% del totale degli utenti coinvolti nell’analisi) l’82,5% è composto da donne e il 45% di esse ha proprio tra i 25 e i 32 anni.

 

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