Anziano morto carbonizzato nel Pavese, presi i quattro presunti assassini

Svolta nel giallo di Bressana Bottarone: Enore Saccò, 75 anni, proprietario di diversi immobili con rapporti spesso conflittuali con gli inquilini, sarebbe stato ucciso durante una discussione e poi gli assassini avrebbero appiccato il fuoco alla casa per cercare di nascondere le tracce.

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Svolta nell’omicidio di Enore Saccò, il 75enne il cui cadavere è stato trovato carbonizzato il 16 febbraio scorso nella sua casa di Bressana Bottarone, in provincia di Pavia, durante un sopralluogo dei vigili del fuoco al termine di un incendio doloso che ha distrutto l’abitazione. I carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Giuliana Rizza, hanno arrestato la notte scorsa 4 uomini accusati del delitto. Ad accelerare le indagini è stato il contenuto di un’intercettazione telefonica che prefigurava l’ipotesi che la fidanzata di uno degli indagati – a conoscenza del coinvolgimento del gruppo nel delitto del pensionato – fosse a sua volta uccisa. Da quanto emerso dalle indagini non ancora terminate e portate avanti per un mese dai militari del Nucleo Investigativo di Pavia e della compagnia di Stradella, l’omicidio è nato da un diverbio per ragioni economiche. Il 75enne, tipografo in pensione, era vedovo e viveva solo, benestante e proprietario di diversi immobili che gestiva talvolta in modo conflittuale con gli affittuari. La sera del 12 febbraio i quattro si sono presentati a casa di Saccò per chiarire le divergenze. La discussione è degenerata e il 75enne è stato ucciso. Quindi – dopo il tentativo definito dagli investigatori “maldestro” di caricare il corpo sul furgone della vittima, a bordo del quale sono state infatti trovate macchie di sangue – gli assassini avrebbero riportato il cadavere del pensionato nell’abitazione e avrebbero appiccato l’incendio. Ieri i carabinieri hanno perquisito le abitazioni e i luoghi abitualmente frequentati dai 4 indagati e hanno trovato e sequestrato scarpe e indumenti che sarebbero stati usati il giorno del delitto. Per trovare riscontri agli indizi gli investigatori hanno analizzato ore di filmati presi dai più di trenta impianti di videosorveglianza posizionati sui percorsi fatti dagli arrestati. A queste si sono aggiunti testimonianze, pedinamenti, accertamenti tecnici e intercettazioni telefoniche. Due arrestati, di 40 e 35 anni, sono stati portati nel carcere di Pavia; gli altri, di 30 e 26 anni, in quello di Voghera. Per tutti le accuse sono di omicidio e occultamento di cadavere.

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