Crisi idrica, dai dissalatori mobili una possibile risposta

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ROMA (ITALPRESS) – Gli impianti di dissalazione a terra non sono una risposta alla crisi idrica, specie nelle isole minori, per gli elevati costi di gestione e per l’inquinamento prodotto dallo scarico in mare di salamoia. E’ quanto emerso dallo studio “Costi ambientali ed economici della dissalazione”, curato da Roberto Di Vincenzo e Giuseppe Taverna. I dati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa alla Camera promossa da Fondazione UniVerde e Marevivo.
Rispetto agli impianti a terra, la tecnologia italiana del dissalatore mobile marino consentirebbe di abbattere costi e tempi di costruzione e ridurre gli impatti ambientali lungo le coste.

col/sat/gtr