Di Fabio Massa
Si sono svegliati tutti oggi, sulla Rai. Improvvisamente è diventata Telemeloni. Disclaimer: non ci lavoro né ci ho mai lavorato. Quindi, di interesse personale siamo a zero o sottozero. Ma la verità, invece, mi interessa. E non poco. Certe cose vanno dette chiaramente. La Rai è lottizzata da sempre, dalla sua fondazione. La Tv di Stato da sempre è stata Tv di governo. Berlusconi in auge governava anche la Rai, tranne RaiTre. C’è poco da dire di no. Era così. Poi però ci sono stati i lunghi anni del Partito Democratico. Lunghi. Tanti anni. E il Pd ha fatto il suo lavoro. Ha assunto, ha promosso, ha piazzato. La Lega e il Movimento 5 Stelle non hanno inciso per nulla. Troppo timidi, hanno occupato poche posizioni, qui e là. Niente lottizzazione, perché avevano paura della reazione che avrebbe avuto la Rai. La ribellione. Perché il vero paradosso è che se non cambi nulla ti tieni la lottizzazione del predecessore, e quindi hai contro il principale sistema informativo del Paese. E se cambi qualcosa ti dicono che stai lottizzando tu, e quindi hai contro tutto il principale sistema informativo del Paese. In tutto questo non c’è nessuno che dica: sì, sono stato messo in Rai grazie a questa o quella raccomandazione politica. Non c’è nessuno che dica: sì, la Rai è composta da grandi professionisti, ognuno dei quali però era amico di questo o di quel potente. Non c’è nessuno che dica: sì, anche i programmi di inchiesta hanno esponenti di primo piano che difendono la loro esistenza. Non c’è nessuno che dica una banale realtà: la Rai non è un sistema solo informativo. La Rai è il sistema, lo specchio di esso, che vive di spinte al cambiamento e di spinte all’autoconservazione. Nulla di strano, se non fosse che ogni volta che c’è un cambiamento c’è chi urla alla lottizzazione, quando la lottizzazione è la condizione in cui versa la Rai da sempre.