Caso Pifferi, indagate le psicologhe e l’avvocata della difesa

Indagate per favoreggiamento due psicologhe del carcere di San Vittore e l'avvocata di Alessia Pifferi, a processo per omicidio pluriaggravato per avere lasciato morire di stenti, nel luglio 2022, la figlia di 18 mesi, abbandonandola in casa per 6 giorni.

0
199

Sono indagate per favoreggiamento e falso ideologico le due psicologhe del carcere di San Vittore che hanno redatto una relazione, effettuando un test sul quoziente intellettivo, su Alessia Pifferi, a processo a Milano per omicidio pluriaggravato per avere lasciato morire di stenti, nel luglio 2022, la figlia Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa per 6 giorni. Il pm Francesco De Tommasi aveva contestato la relazione basata sui colloqui con le psicologhe: avrebbero fornito alla donna “una tesi alternativa difensiva”, un possibile vizio di mente, e l’avrebbero “manipolata”. Insieme alle due psicologhe è indagata anche l’avvocata della donna. Secondo il pm Francesco De Tommasi, sarebbe stato attestato “falsamente” che la donna “aveva un quoziente intellettivo pari a 40 e quindi un ‘deficit grave'”, con un test non “utilizzabile a fini diagnostici e valutativi”. E le due psicologhe avrebbero svolto, secondo il pm, una “vera e propria attività di consulenza difensiva, non rientrante” nelle loro “competenze. La Procura di Milano ha disposto delle perquisizioni a carico delle due psicologhe del carcere di San Vittore, anche per verificare, oltre ai “rapporti tra le indagate” e la donna che ha ucciso la figlia, “più in generale” la “gestione” anche di altre quattro detenute da parte delle stesse professioniste.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.