Troppe auto in sosta selvaggia a Milano, la denuncia di Sai che puoi

Gli attivisti hanno monitorato i quartieri Dergano e Città Studi, trovando 3800 auto fuori dagli spazi consentiti. “Le auto in sosta irregolare causano gravi rischi per la sicurezza stradale, sottraggono spazio pubblico alle persone, danneggiano gli alberi e in assenza di multe rappresentano un mancato incasso: il Comune di Milano deve agire adesso”

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Quante sono le automobili quotidianamente parcheggiate in sosta irregolare a Milano? Non esistono dati ufficiali e disponibili pubblicamente.  Questa è la domanda che ha guidato le attiviste e gli attivisti di Sai che puoi?” impegnati in un primo test che ha visto circa trenta persone mappare a piedi i quartieri di Dergano (il 17 dicembre 2023) e di Città Studi (16 gennaio 2024): per un totale di 42km percorsi (il 2,2% di tutti i km di vie della città) e di 138 strade mappate. I dati riscontrati:
3.783 automobili private in sosta irregolare, di cui:
1.344 in carreggiata in divieto di sosta (incroci, strisce pedonali etc.)
1.048 sul marciapiede, spazio riservato ai pedoni
1.391 sui parterre alberati, che vengono raggiunti guidando l’auto sul marciapiede.
Una situazione, sottolineano gli attivisti, che provoca problemi di sicurezza stradale: le automobili che sostano in carreggiata al di fuori degli spazi consentiti riducono spesso la visibilità agli incroci e agli attraversamenti pedonali e costringono a manovre pericolose le persone a piedi, in bici e anche in automobile. “Una eccessiva disponibilità di sosta (per di più gratuita, come nel caso della sosta irregolare) determina un utilizzo eccessivo dell’auto privata, portando le persone che potrebbero farne a meno a non valutare forme più sostenibili di mobilità” dicono gli attivisti in un comunicato. “Il  marciapiede è lo spazio per eccellenza per le persone, non per le auto, dove i genitori possano spingere i passeggini con tranquillità, dove le persone anziane o con disabilità possano muoversi in sicurezza a piedi o  con gli opportuni ausili”.

“I dati che abbiamo raccolto con la nostra mappatura – dichiarano Sebastiano Silvestri e Bianca Uberti Foppa di ‘Sai che puoi – dimostrano quanto il parcheggio selvaggio sia ormai intenzionalmente tollerato in città, con la conseguente perdita di controllo sugli spazi pubblici, come è sotto gli occhi di tutti. Auto parcheggiate sui marciapiedi, sui parterre alberati, in doppia fila e sulle strisce pedonali sono le principali cattive abitudini riscontrate durante il nostro conteggio nei primi due quartieri di Dergano e Città Studi. È un problema che ha conseguenze evidenti su tre livelli: minore sicurezza per tutti gli utenti della strada; peggiore qualità dello spazio pubblico; mancato introito economico per il Comune, che sceglie di non fare multe. Crediamo che l’amministrazione debba smettere di ignorare questi dati quando definisce le proprie politiche di mobilità e per questo chiediamo che al primo punto del Piano Urbano Parcheggi (che il Comune intende approvare in primavera 2024) sia previsto un programma di azioni per eliminare tutta la sosta selvaggia, con tempi, obiettivi chiari e azioni specifiche.  Negli scorsi anni sono stati realizzati singoli progetti positivi, con la restituzione alle persone di spazi per anni occupati dalla sosta irregolare. Esempi come corso Sempione, via Pacini, viale Argonne, indicano la strada ma rimangono gocce nel mare se non inseriti dentro un programma che abbia obiettivi dichiarati e ambiziosi.”


Come si può agire concretamente?
“È necessario – continuano Silvestri e Uberti Foppa – che contemporaneamente venga fatto un significativo investimento in infrastruttura (come paletti dissuasori obbligatori in corrispondenza di ogni passo carraio, per impedire agli automobilisti la salita sul marciapiede), un aumento deciso dei controlli da parte di vigili e di ausiliari della sosta, ma anche una grande campagna di comunicazione che racconti alle persone il valore dello spazio pubblico. Così Milano potrà diventare una Città delle persone, altrimenti rimarrà la attuale città delle auto”.

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