Di Fabio Massa
Oggi il Corriere della Sera dedica un articolo di fondo di insolita durezza contro lo sciopero indetto dalla Polizia Locale per protestare contro la nuova riorganizzazione che vorrebbe avere più ghisa in strada. Bene. Già da queste parti avevamo detto che lo scandalo di non vedere più un agente di polizia locale per le strade era qualcosa di assai dannoso non tanto per la sicurezza, quanto per la percezione della sicurezza. Dobbiamo però, visto che siamo onesti intellettualmente, mettere un dito nella piaga. Anzi, almeno varie dita in varie piaghe diverse. Qualcuno dovrebbe spiegare a un normodotato la logica di avere, nell’ambito delle forze dell’ordine, la polizia di stato, i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia locale con compiti di polizia giudiziaria eccetera. Ma questa è una vecchia battaglia irrisolvibile. Qualcuno dovrebbe spiegare poi se l’amministrazione – e anche le forze di maggioranza – ritengono che per aiutare la percezione di sicurezza servano più uomini in divisa. E se così fosse allora magari incoraggiare – e non scoraggiare, come avvenne sotto Pisapia – pure la presenza dell’esercito in città. Infine, ultimo dito nell’ultima piaga: qualcuno dovrebbe spiegare se la maggioranza ritiene la Polizia Locale un corpo che deve garantire la viabilità oppure che deve aiutare a mantenere l’ordine e la sicurezza. Questa cosa va detta chiaramente, ed è un punto politico, non tecnico. La maggioranza dovrebbe dire: per noi gli agenti di polizia locale devono impedire i crimini, devono inseguire i ladri, devono scoraggiare i reati. E il centrodestra, se davvero vuole la sicurezza in città, invece di difendere il corpo di polizia locale sindacalizzato per dare contro a Beppe Sala, dovrebbe unirsi in questa battaglia sacrosanta.