Rodin e la danza, in mostra al Mudec fino ad aprile

La mostra è resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Rodin di Parigi da cui provengono 53 opere, tra cui 14 statue di danzatrici dell'artista.

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La mostra è resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Rodin di Parigi da cui provengono 53 opere; racconta attraverso un progetto espositivo inedito e originale il fascino e il fortissimo imprinting creativo che la danza ebbe sul genio artistico di Auguste Rodin. Un circolo virtuoso in cui, da un lato la danza fu musa ispiratrice per l’artista nei primi del Novecento, dall’altro la danza contemporanea trova ancora oggi ispirazione dall’artista attraverso le sue opere ‘danzanti’, uniche e così attuali. Avvalendosi della preziosa collaborazione del Museo Rodin, sono esposte in serie per la prima volta in Italia quindici statuine di danzatrici dedicate dall’artista francese a “Movimenti di danza”. Quattordici provengono infatti dal museo parigino, e a questo nucleo, in occasione della mostra, verrà affiancata una quindicesima statuetta, conservata presso la GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. La mostra diventa un’occasione per fare un viaggio straordinario nel mondo della danza attraverso una selezione video riferita alla coreografia contemporanea e ad artisti coreografi che hanno tratto ispirazione da Rodin per le loro rappresentazioni. Il dialogo continuo tra le sculture di Rodin e l’apparato multimediale e digitale, insieme all’allestimento immersivo, creano un costante gioco di rimandi visivo e simbolico.

Le tre sezioni di mostra, attraverso un complesso e accurato lavoro a sei mani, sono curate rispettivamente da Aude Chevalier, assistente conservatrice del dipartimento di sculture del Museo Rodin, Cristiana Natali, docente di Antropologia dell’Asia meridionale, Antropologia della danza e Metodologie della ricerca etnografica presso l’Università di Bologna ed Elena Cervellati, professoressa associata di Storia della danza e Teorie e pratiche della danza presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

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