Saldi al via oggi, venerdì 5 gennaio. Con il fine settimana si apre il primo banco di prova per gli acquisti scontati di capi invernali, con grande attesa per la coincidenza del ponte dell’Epifania. Le previsioni di spesa di Confcommercio – elaborati dall’ufficio studi di Bergamo – fanno ben sperare, con 145 euro a persona (erano 139 nel 2023). Una cifra in rialzo di 6 euro rispetto ai 139 euro del 2023 (erano 134 nel 2022 e 124 nel 2021), ma che purtroppo non basta nemmeno ad assorbire l’inflazione. La media di spesa nazionale, rilevata dall’Ufficio Studi Confcommercio, è di 137 euro a persona per un giro d’affari complessivo di 4,8 miliardi di euro e 15,8 milioni di famiglie italiane impegnate nello shopping d’occasione. “Mai come quest’anno i saldi hanno un valore fondamentale per la tenuta del sistema del commercio tradizionale- spiega il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini -. Veniamo da una stagione difficile. Anche se non si riusciranno a recuperare i margini persi negli ultimi mesi, la maggioranza dei piccoli imprenditori attende i saldi per sostenere le vendite e per riallestire i negozi con le nuove collezioni moda e fare acquisti per la nuova stagione”. Come già accaduto con i saldi estivi, a garanzia di chi acquista ci sono le ulteriori tutele del nuovo Codice del consumo, che cambia le norme su sconti, promozioni e liquidazioni. In particolare, l’obbligo di indicare il prezzo praticato nei 30 giorni antecedenti l’avvio degli sconti, con il rischio di sanzioni fino a 3098 euro. Sui saldi invernali in arrivo restano però anche delle zone d’ombra. Sono quelle denunciate da Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo e consigliere nazionale Federmoda, che punta il dito contro la pratica dei pre-saldi e con gli sconti tutto l’anno: “Una consuetudine purtroppo consolidata, che è bene ricordare quanto sia completamente fuori norma, che il nuove codice del consumo va a regolamentare a tutela dei consumatori. Sconti e saldi non andrebbero mai anticipati. Questi, in aggiunta al Black friday (che per alcuni esercenti dura non due giorni, ma settimane), contribuiscono a creare una gran confusione nei consumatori e un’importante disparità tra i commercianti che li applicano e i commercianti che non li applicano perchè non sostenibili. I saldi devono essere visti come un elemento per rilanciare i consumi, ma devono essere saldi veri e di fine stagione, senza continue promozioni e pratiche illecite e scorrette. Il commercio può anche resistere, soprattutto ora che abbiamo assorbito tanti costi per non riversarli sui consumatori, senza svendersi per mantenere i giusti margini tutto l’anno”.
Via ai saldi, spesa media 137 euro a testa
Con il fine settimana si apre il primo banco di prova per gli acquisti scontati di capi invernali, con grande attesa per la coincidenza del ponte dell'Epifania.