Uccisa dal marito, la cugina non crede che pensasse al suicidio

Ci sono ancora tanti punti oscuri nella vicenda della morte di Rossella Cominotti, uccisa dal marito Alfredo Zenucchi, nella camera di un albergo in Liguria. Lui ha confessato ma ha detto che volevano uccidersi entrambi, mostrando anche una lettera che sarebbe stata scritta dalla donna. La cugina non ci crede. Le indagini proseguono.

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La cugina di Rossella Cominotti, uccisa alla Spezia dal marito Alfredo Zenucchi, ha chiesto di “vedere la lettera” con cui la donna avrebbe espresso l’intenzione di volersi suicidare insieme al marito. Lo riporta ‘Il Secolo XIX’ citando la cugina Nicoletta Belletti, che è stata la prima a lanciare un appello via Facebook sulla scomparsa della coppia. “Voglio vedere la lettera, conosco la sua scrittura e so come si esprimeva”, afferma la donna. “Lei era solare, impossibile che pensasse al suicidio” aggiunge sottolineando che il marito “invece era sgradevole”.
Ci sono ancora tanti elementi che non tornano nella storia della morte della donna, uccisa con un rasoio dal marito Alfredo Zenucchi nella camera dell’Antica locanda Luigina di Mattarana, nello spezzino. La coppia viveva nel cremonese ed era titolare di un’edicola. I due si erano sposati pochi mesi fa.
Finora, tra i pochi elementi emersi, c’è una lettera scritta a mano, con calligrafia apparentemente femminile, ritrovata dai carabinieri nella stanza occupata dalla coppia. La lettera era a poca distanza dal corpo senza vita di Rossella, che Alfredo ha vegliato per 36 ore prima di scappare via perché non era riuscito ad uccidersi anche lui. ‘Il nostro amore sarà eterno. Abbiamo fatto questa scelta che nessuno forse potrà capire” si legge sul foglio firmato da entrambi i coniugi e dove sembrerebbe chiara la volontà di andarsene insieme. Ma quelle parole non convincono la cugina di Rossella. Sulla lettera ci sarà una perizia calligrafica.

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