Venerdì sciopero generale, presidio davanti alla Regione

Nell’ambito del percorso di scioperi nazionali proclamati da CGIL e UIL, anche in Lombardia venerdì 17 novembre sarà sciopero generale per l’intera giornata, contro la manovra del governo. In mattinata ci sarà un presidio davanti al palazzo della Regione.

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Nell’ambito del percorso di scioperi nazionali proclamati da CGIL e UIL, anche in Lombardia venerdì 17 novembre sarà sciopero generale per l’intera giornata o per l’intero turno di lavoro. Lo sciopero riguarderà lavoratrici e lavoratori, dipendenti e in somministrazione, dei settori  funzioni pubbliche (pubblici e privati), settori della conoscenza (pubblici e privati), trasporti, servizi postali, consorzi di bonifica e all’interno di questi gli appalti di vigilanza, pulizie e Multiservizi, ristorazione collettiva.
Le categorie regionali di CGIL e UIL saranno in presidio dalle 10 a Milano, sotto Regione Lombardia. Dal palco interverranno i delegati e ci sarà un maxischermo con in collegamento i segretari generali nazionali Cgil, Maurizio Landini, e Uil Pierpaolo Bombardieri.
“Nei settori coinvolti dallo sciopero del 17 novembre il disinvestimento del Governo è evidente – si legge in una nota della Cgil Lombardia –  Nel pubblico  è allarmante la carenza di personale, e non si mettono risorse per un piano straordinario di assunzioni. C’è bisogno di più istruzione ma il diritto allo studio viene fortemente minato dai costi. Il sistema dei trasporti mostra tutte le sue crepe. Con i disservizi dovuti ai disinvestimenti in tutto il sistema pubblico e il crescere del malessere sociale, le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici, dell’istruzione e dei trasporti sono sempre più spesso vittime di aggressioni”.
La manovra non prevede le dovute risorse per rinnovare i contratti nazionali, pubblici e privati, migliorare le condizioni materiali di lavoro, contrastare la giungla degli appalti e la precarietà, e dunque provare a fermare il dumping contrattuale. Nel frattempo il Governo sceglie di cedere ai privati aziende nazionali di rilevanza strategica, come Poste Italiane. Noi crediamo fermamente che sia possibile un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che metta al centro le persone e rispetti il mondo del lavoro. Per questo facciamo appello anche a tutte le cittadine e i cittadini: questo sciopero riguarda tutta la collettività, riguarda diritti individuali e della comunità. I diritti di cittadinanza passano attraverso i diritti delle lavoratrici e lavoratori che erogano tutti questi servizi”.

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