Denunce per i cori e gli insulti contro gli ebrei al corteo di Milano

Il Console onorario di Israele a Milano oltre agli esponenti della comunità ebraica Daniele Nahum ed Emanuele Fiano presentano denuncia contro i manifestanti che hanno gridato in piazza, sabato a Milano, slogan come "morte agli ebrei" e "apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti". I Giovani palestinesi si dissociano in una nota dai cori violenti.

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Il consigliere comunale del Pd ed esponente della comunità ebraica Daniele Nahum ha deciso di sporgere denuncia alla questura di Milano per le frasi antisemite pronunciate nel corso della manifestazione pro Palestina di sabato scorso. Con lui in Questura anche Emanuele Fiano, ex parlamentare ed ex consigliere comunale dem. “Da cittadini milanesi reputiamo intollerabile che venga gridato in una pubblica piazza ‘morte agli ebrei’ – hanno spiegato Nahum e Fiano dopo aver presentato la denuncia in Questura – e siamo preoccupati della tensione creatasi in città. Per questo abbiamo sporto denuncia, sia nella speranza che si identifichino gli autori di questo reato di odio, sia per dare un messaggio generale che gli insulti e le minacce di morte ai cittadini di qualsiasi etnia o credo religioso, non possono e non devono rimanere impuniti”. “Abbiamo anche avuto un colloquio proficuo con il questore di Milano Giuseppe Petronzi , con cui ci siamo confrontati sull’attuale situazione in città relativamente al clima di intolleranza verso la Comunità ebraica, ricavando la conferma di un’assoluta concentrazione delle forze dell’ordine e inquirenti su questo tema così delicato” hanno aggiunto. Non è l’unica denuncia in tal senso. L’avvocato Massimo Dinoia, legale del Console onorario di Israele di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, Marco Carrai, ha depositato in Procura a Milano una denuncia per “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa” in relazione ad alcuni cori scanditi dai partecipanti alla manifestazione pro Palestina di sabato pomeriggio, a Milano. “Durante la manifestazione – aveva spiegato Carrai due giorni fa, preannunciando la denuncia – alcuni cori in arabo inneggiavano a ‘Apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei'”. E aveva fatto anche “appello al Sindaco di Milano, affinché siano impedite tali manifestazioni che inneggiano alla pulizia etnica degli ebrei”. “Una cosa sono i fatti le opinioni – aveva osservato – altra inneggiare alla pulizia etnica che richiama senza tanti giri di parole al nazismo”. Il procuratore di Milano Marcello Viola, anche capo del pool antiterrorismo, proprio in relazione a quei cori durante la manifestazione di sabato, ha chiesto agli investigatori della Digos una relazione e approfondimenti anche sulla traduzione esatta di quelle frasi. Gli investigatori sono al lavoro, oltre che sugli audio, anche sulle immagini per individuare gli autori di quei cori.

LA DISSOCIAZIONE DEI GIOVANI PALESTINESI

I giovani palestinesi d’Italia, in una nota, parlando anche a nome degli altri organizzatori del corteo di sabato scorso a Milano, si dissociano da qualsiasi dichiarazione antisemita fatta nel corso della manifestazione. Mentre Gaza è sotto assedio, “i media occidentali – si legge su Instagram – e la stampa italiana sono impegnati in una campagna di diffamazione razzista e islamofobica che ha preso in particolare di mira le persone palestinesi e le persone arabe che manifestano solidarietà alla causa palestinese”.

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