PESCARA (ITALPRESS) – Da un negozio al dettaglio del pescarese ai centri di stoccaggio merce disseminati tra Roma, Napoli e San Giuseppe Vesuviano, piccolo fazzoletto dell’immensa provincia partenopea. È triangolare la rotta della contraffazione ricostruita dalle Fiamme Gialle pescaresi all’esito delle indagini condotte in materia di sicurezza prodotti e tutela del “Made in Italy”, nell’ambito del piano d’azione “STOP FAKE”. Oltre 16 mila i capi d’abbigliamento ritirati dalla vendita e sequestrati, perché privi di etichettatura conforme alla normativa del Regolamento Europeo e del Codice del Consumo. Violazioni per cui sono state irrogate sanzioni con massimali da 20 mila euro.
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