Furti a raffica in centro, due arresti a Milano

Borse, capi di abbigliamento, farmaci. La Polizia arresta una coppia di peruviani dopo una serie di furti in diversi esercizi commerciali.

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La Polizia ha arrestato una cittadina peruviana di 40 anni, con vari precedenti per reati contro il patrimonio e attualmente sottoposta all’affidamento in prova ai servizi sociali, e un connazionale 32enne, con precedenti per reati contro il patrimonio, per il reato di furto aggravato in concorso. Gli Agenti della Squadra Mobile, giovedì pomeriggio, hanno notato due cittadini sudamericani aggirarsi con fare sospetto per le vie del centro cittadino. Poco dopo i due sono entrati in un negozio di abbigliamento sportivo di via Torino per uscire poco dopo ed entrare in un negozio di prodotti di pelletteria in Corso Vittorio Emanuele II da dove sono usciti dopo pochi minuti. I due sono poi entrati in una farmacia in via Larga e, dopo aver prelevato da uno scaffale un farmaco e averlo riposto in una busta, sono usciti. Fermati subito dai poliziotti, i peruviani sono stati perquisiti: l’uomo è stato trovato in possesso, celato all’interno della busta in carta che aveva al seguito, del farmaco poco prima asportato del valore di 15 euro e di due borse da donna dal prezzo complessivo di 200 euro; la donna, invece, è stata trovata in possesso di  4 leggings sportivi dal valore totale di 160 euro, di un dispositivo in metallo a forma ricurva e di una potente calamita, utilizzati generalmente per asportare i dispositivi antitaccheggio e di una forbicina. La coppia è stata trovata in possesso di altri capi di abbigliamento, quasi tutti muniti di etichette tranne uno danneggiato e privo di etichetta, dal valore complessivo di circa 300 euro probabilmente asportati poco prima da altri esercizi commerciali e per questi beni sono stati indagati in stato di libertà per il reato di furto. La donna è stata inoltre indagata in stato di libertà per il reato di ricettazione in quanto, all’interno della sua abitazione, sono stati rinvenuti e sequestrati 232 capi di abbigliamento di diverse marche corredate di etichette, tutti verosimilmente di provenienza furtiva, per un valore commerciale di oltre 11mila euro. I due cittadini peruviani sono stati giudicati per direttissima.

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