Museo della Resistenza, tre piani e un centro di documentazione

Il Museo nazionale della Resistenza di Milano aprirà, secondo l'obiettivo che ha dato il sindaco Giuseppe Sala, a fine del 2025. Giovedì la presentazione del progetto al ministro della Cultura Sangiuliano. Sarà diviso in tre sezioni secondo i piani; dal periodo tra le due guerra, alla Resistenza fino alla Costituzione e alla nuova Repubblica Italiana.

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Il progetto

Il Museo nazionale della Resistenza di Milano aprirà le sue porte, secondo l’obiettivo che ha dato il sindaco Giuseppe Sala, a fine del 2025 e giovedì in un incontro con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è stato in parte presentato il progetto. Sorgerà ai Bastioni di Porta Volta. Ci sarà uno spazio aperto alla città a piano terra, dove si accederà gratuitamente, e che ospiterà presentazioni di libri, film, laboratori per le scuole. Il museo vero e proprio occuperà tre piani che saranno anche le sezioni in cui è diviso: il primo dedicato al periodo tra le due guerre mondiali, il secondo dedicato alla Resistenza e l’ultimo alla nascita della Repubblica e alla Costituzione. Un quarto piano dell’edificio, progettato dallo studio internazionale Herzog & de Meuron, ospiterà uffici e il centro di documentazione del museo. Questo avrà il suo cuore nell’archivio dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che si troverà nel secondo piano interrato. Il quinto piano dell’edificio servirà come spazio per mostre temporanee. Il museo sarà animato anche la sera con la facciata esterna su cui saranno proiettate delle immagini. I lavori sono iniziati il primo giugno e quando sarà terminata la cantierizzazione si partirà ad ottobre con l’inizio degli scavi. Il progetto originale è stato modificato per salvare un vecchio glicine e tre alberi in seguito alla mobilitazioni di migliaia di cittadini.

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