Reintegrato per la seconda volta il dipendente Atm che aveva denunciato la truffa dei biglietti clonati

Il lavoratore dell'azienda trasporti del Comune di Milano si era accorto che un gruppo di impiegati infedeli vendevano i tagliandi incassando i soldi e aveva segnalato tutto ai vertici. Invece di premiarlo lo hanno licenziato due volte. E per due volte è stato reintegrato.

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Foto Ipa

Aveva denunciato, nel 2017, la truffa dei biglietti clonati all’Atm da parte di un gruppo di impiegati infedeli all’azienda dei traporti del Comune di Milano ma invece di ricevere una medaglia era stato licenziato. Diversi dipendenti di un Atm point guadagnavano sulla vendita illegale di tagliandi, provocando ammanchi considerevoli. Il lavoratore 54enne aveva denunciato tutto ai vertici. Che, secondo lui, erano in parte coinvolti. Il lavoratore, infatti, aveva accusato alcuni dirigenti di Atm di inerzia e complicità in questa storia. Per loro non era stato preso nessun provvedimento. Per lui invece è iniziato un calvario. Reintegrato nel 2022, il lavoratore aveva subito ricevuto altre due contestazioni ed era stato ri-licenziato. Il Tribunale del Lavoro ha ordinato di nuovo il suo reintegro e Atm dovrà versargli gli stipendi arretrati da febbraio 2022. “L’importanza dell’ordinanza – sottolinea l’avvocato difensore Domenico Tambasco – è rappresentata dal fatto che si tratta del primo provvedimento cautelare d’urgenza reso a favore di un “whistleblower” in Italia, segno di una nuova sensibilità emersa, oltre che nella legislazione, anche nella giurisprudenza”.

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