La grandine con tempeste di vento ha colpito macchia di leopardo la Lombardia con i chicchi di ghiaccio che hanno distrutto campi di mais, soia, pomodoro pronto per la raccolta, angurie, meloni, zucche ma anche i pascoli della Val Brembana, con milioni di euro di danni. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha interessato la Lombardia, da Milano a Mantova fino a Bergamo con eventi estremi violenti ed improvvisi che hanno abbattuto alberi, scoperchiato capannoni e colpito anche i tetti di case, oltre che stalle, serre e pannelli fotovoltaici delle cascine.
La grandine – sottolinea la Coldiretti – è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate secondo l’Asnacodi.
I chicchi – spiega la Coldiretti – colpiscono i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno.