Case popolari alle donne vittime di violenza. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini, ha approvato l’avvio della sperimentazione per individuare alloggi messi a disposizione dalle Aler per le donne vittime di violenza, definendo anche i criteri e le modalità di attuazione per consentire ai CAV – Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio di poter partecipare al programma sperimentale.
“L’esigenza di garantire un’adeguata autonomia abitativa alle donne vittima di violenza era emersa direttamente dal costante confronto con le nostre Reti Antiviolenza e con il Tavolo permanete contra la violenza di genere – afferma l’Assessore Lucchini – e oggi, grazie a questo intervento, diamo la prima ed efficace risposta alle loro richieste. Questi alloggi potranno essere fruiti da donne vittime di violenza non necessariamente collocate presso una casa rifugio ma anche in carico a un Centro Antiviolenza o che lo siano state negli ultimi sei mesi e che necessitino di un sostegno nella fase finale di fuoriuscita dal percorso di violenza al fine di acquisire la piena autonomia. Per Regione Lombardia contrastare la violenza di genere è una quotidiana priorità di mandato”.
“Il sostegno a queste donne – ha detto l’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco – si articola su più fronti e non può tralasciare l’indipendenza abitativa, importate tanto quanto quella economica. L’alloggio, infatti, è fondamentale per un percorso di fuoriuscita dalla violenza. È in un ambiente protetto dove queste donne possono ripartire. Questo è un progetto per noi dall’alto valore e che si inserisce all’interno del più complesso ‘Programma di valorizzazione alternati alla vendita’ degli immobili. Un progetto che è possibile grazie alla collaborazione tra gli assessorati di Regione Lombardia e con le realtà che operano sui territori. Ancora una volta, insieme, stiamo ottenendo risultati importanti”.
Con la delibera sono state destinate risorse complessive di un milione e mezzo di euro una quota di 100mila euro sarà destinata direttamente a soggetti gestori di centri antiviolenza o di case rifugio. I destinatari della progettualità sono i gestori di Centri Antiviolenza e/o di Case Rifugio aderenti alle 27 reti interistituzionali antiviolenza del territorio lombardo e individuati a seguito di apposita manifestazione di interesse. Gli enti saranno invitati a manifestare l’interesse a partecipare alla progettualità candidando le situazioni che si intendono inserire nella sperimentazione.