Di Fabio Massa
Pare che per i congressi della Lega a Milano voteranno un centinaio di persone. Ormai le sedi del Carroccio, un partito molto tradizionale in questo, sono poche e deserte. Questo vale anche nelle varie roccaforti di Lombardia. Semplicemente, la presenza territoriale – che comporta sforzi ma soprattutto costi importanti – non è più una priorità. E’ difficile coinvolgere i militanti. Forza Italia, dopo aver avuto per lunghissimo tempo la sua enorme sede di viale Monza, ha peregrinato di qui e di là, tra una sede e l’altra. Esistevano i club della libertà, tanti anni fa. Dicevano fosse un partito di plastica, ma anche in questo era assai tradizionale, Forza Italia. Oggi non c’è più niente. Niente tessere, niente di niente. Fratelli d’Italia, in Lombardia, ha poche sedi e pochissimi luoghi fisici dove ritrovarsi. I luoghi della politica dei cattolici, fossero gli oratori o le sagrestie, sono deserti e spopolati. La sinistra aveva una forte rappresentanza territoriale. I circoli erano l’anima della proposta politica, da Milano. Venivano discusse le mozioni congressuali. Veniva discussa la politica internazionale (anche troppo), e la politica cittadina. Il partito prendeva una posizione su ogni singolo atto, fosse questo un piano regolatore oppure il posizionamento di una nuova infrastruttura. Oggi non c’è più niente. Niente primarie per le Regionali, che di rimando in rimando non si sono riuscite a fare per mancanza di tempo (chi perde tempo non ha tempo, pare lapalissiano). Niente discussioni in giro per i circoli sull’Ucraina. Niente tessere, in calo vertiginoso in tutta Italia. Sopravvivono le “gazebate”, che siano azzurre, verdi leghiste, o Dem. Generalmente un paio di persone a un banchetto sui marciapiedi assolati, nell’indifferenza generale. Che cosa vuol dire questo? Che la politica nelle città la fanno i sindaci, e basta. Non so dire se questo è un bene o un male. Di certo è un impoverimento globale.