Passeranno al setaccio le ricerche effettuate on line da Alessandro Impagnatiello, e si estenderanno anche ai giorni e alle settimane precedenti l’omicidio di Giulia Tramontano, le analisi degli investigatori su un pc e un tablet del 30enne barman che il 27 maggio ha ucciso, colpendola almeno con 37 coltellate, la sua fidanzata incinta di 7 mesi, facendo ritrovare il corpo dopo 4 giorni. Dopo le copie forensi effettuate stamani, anche di due pc di Giulia sequestrati nella casa di Senago, gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, inizieranno la prossima settimana, probabilmente anche con l’introduzione di parole chiave per raccogliere elementi sulla possibile premeditazione dell’ omicidio. Il tablet sequestrato, tra l’altro, è lo stesso sul quale la 23enne italo-inglese, con cui il 30enne aveva una relazione parallela, notò che il barman aveva creato un finto certificato di dna per raccontarle che il bimbo che Giulia aspettava non era il suo. Intanto, gli esami autoptici (il deposito della relazione è previsto non prima di fine luglio) stanno cercando, tra le tante cose, di stabilire se, oltre alle due coltellate letali all’ altezza del collo, tra cui una che ha reciso la carotide, le altre siano state sferrate quando Giulia era già morta o era ancora viva. Determinarlo sarà importante per sostenere l’ aggravante della crudeltà. Il gip nella misura cautelare ha escluso sia la premeditazione che la crudeltà, ma in ogni caso, anche con solo le altre due aggravanti dei futili motivi e del rapporto di convivenza, l’omicidio contestato al 30enne avrebbe come pena massima l’ergastolo, senza possibilità per lui di chiedere l’abbreviato e di ottenere lo sconto di un terzo.
Omicidio di Giulia, al setaccio le ricerche sul web di Impagnatiello
Gli investigatori cercano elementi che possano dimostrare la premeditazione del delitto della ragazza di 29 anni, incinta di 7 mesi.