Una panchina rossa per Giulia Tramontano

La panchina, simbolo della lotta alla violenza alle donne, è stata installata davanti alla sede della Regione, nel giorno dei funerali di Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, celebrati a Sant'Antimo, nel napoletano, paese d'origine della ragazza.

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Nel giorno dei funerali di Giulia Tramontano, la giovane incinta di 7 mesi uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello a Senago, la Regione Lombardia ha installato una panchina rossa davanti alla propria sede, in segno di lutto e vicinanza alla famiglia della ragazza.

I funerali sono stati celebrati ieri a Sant’Antimo, nel napoletano, dove vivono i genitori di Giulia.  La cerimonia in chiesa  è durata poco più di 45 minuti. Una funzione svolta in forma privata per  volontà dei familiari. C’è stata tanta commozione – come è stato poi raccontato dal parroco don Salvatore Coviello, che in questi giorni è stato vicinissimo alla famiglia – quando Chiara, la sorella di Giulia, ha letto una lettera di addio. Per salutare Giulia ma anche per salutare Thiago, il figlio mai nato. Nella chiesa della parrocchia di Santa Lucia oltre al gonfalone della Regione Campania sono stati esposti anche quelli del Comune di Sant’Antimo e del Comune di Senago, rappresentato dal sindaco Magda Beretta.

Tante le giovani donne con indosso una t-shirt bianca e la scritta: “Giulia e Thiago, l’amore non può fare male”. La stessa frase scritta su uno striscione affisso davanti alla chiesa: “L’amore regala e non priva. Protegge e non uccide”.

 

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