Lo scandalo di Alberto Genovese in comunità

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Di Fabio Massa

Io non sono un giustizialista, ma un garantista. Quindi, per me, fin quando non si è condannati non si è colpevoli. Quando però i giudici decidono che si è colpevoli, fino al terzo grado di giudizio, bisogna scontare la pena. E’ talmente semplice da essere lapalissiano. Ora, sul caso di Alberto Genovese mi sento di dire che è uno scandalo. Si è scoperto perché documentato da immagini tremende che l’imprenditore multimilionario faceva festini con quantità enormi di cocaina, con ragazze che portava in stanze insonorizzate, che drogava e stuprava nei modi più abietti. E che poi, quando si è reso conto che una di loro stava per denunciarlo, ha provato a comprare. La sua pena definitiva consiste in quasi 7 anni di carcere. Per un processo. Perché poi ce ne è un altro che sta per iniziare, se verrà rinviato a giudizio, con le accuse di altre due violenze sessuali, di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico. In carcere rimane gente che non ha i soldi per prendere un treno. In carcere rimane chi è talmente disperato da non poter nuocere, una volta uscito. E invece per Genovese, che di soldi ne ha fatti a palate, che era inserito in un bel mondo di possibilità infinite, si ipotizza che possa uscire dal carcere nel giro di cinque giorni per scontare la sua pena residua in una comunità. Non c’è altro commento da fare.

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