Il Comune di Milano chiede al governo un fondo di sostegno agli affitti. Lo ha sottolineato ieri durante la riunione promossa per contrastare il caro affitti dopo le proteste degli studenti. “La tassazione agevolata in cedolare secca ha portato maggiori introiti per lo Stato – ha spiegato l’assessore alla Casa Pierfrancesco Maran -. Dal 2012, 1,1 miliardi di cui 250 milioni in Lombardia, al 2021, 3 miliardi di cui 650 milioni in Lombardia, con un aumento complessivo di oltre 2 miliardi. Se un miliardo fosse destinato a un fondo di sostegno affitti nazionale si potrebbero supportare 420 mila nuclei familiari e studenti con un contributo fino a 200 euro al mese”. Un’altra misura su cui il Comune chiede un intervento al governo è quello di regolamentare gli affitti brevi con una legge apposita come già accade a Venezia. Si tratta di una richiesta portata avanti da Milano e altre 13 città ad alta tensione abitativa. Sul fronte delle case pubbliche la richiesta al governo è quella di individuare nel Pnrr 300 milioni di euro per azzerare lo sfitto negli edifici pubblici di Aler, MM e altri enti e ridurre così la pressione abitativa. La questione affitti, come sottolineano dal Comune, è un tema nazionale che interessa numerose città ad alta tensione abitativa. I partecipanti al tavolo, studenti e rettori compresi, chiedono al governo di promuovere un tavolo nazionale dove coinvolgere enti locali, università, studenti e sindacati inquilini per decidere insieme le strategie da mettere in atto.
Caro affitti, il comune di Milano chiede un fondo di sostegno
Al tavolo di confronto sul caro affitti, dopo le proteste degli studenti, il comune chiede un intervento del governo e di promuovere un tavolo nazionale.