Salone del Mobile, Meloni: “Non potevo mancare, racchiude temi strategici”

"Non potevo mancare sono stata qui tante edizioni e non potevo mancare alla mia prima edizione da presidente del Consiglio. Non è solo una vetrina straordinaria della eccellenza italiana di fronte al mondo" ma "è una fiera che racchiude molte delle questioni strategiche su cui il governo lavora".

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“Non potevo mancare sono stata qui tante edizioni e non potevo mancare alla mia prima edizione da presidente del Consiglio. Non è solo una vetrina straordinaria della eccellenza italiana di fronte al mondo” ma “è una fiera che racchiude molte delle questioni strategiche su cui il governo lavora”: lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando alla Fiera di Rho per l’inaugurazione del Salone del Mobile.

Meloni, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione del Salone del Mobile alla Fiera di Rho,ha sottolineato che “uno dei grandi temi racchiusi in questa manifestazione è il lavoro” e ha ribadito che la misura ‘più assumi meno paghi’ è l’obiettivo del Governo “per favorire il lavoro perché è l’unico vero ammortizzatore sociale” e “non il reddito di cittadinanza”.
“Non mi rassegno. È su questo che il governo continua a lavorare”, ha detto. Inoltre ha proseguito Meloni “in questo Salone c’è un altro elemento, il marchio, l’eccellenza. Il marchio è la cosa più preziosa che abbiamo a patto che siamo in grado di difenderlo”. In questo senso, ha detto “in Cdm nelle prossime settimane arriverà un collegato alla finanziaria per la sua valorizzazione”, cioè “una sorta di legge quadro con tre pilastri” per la lotta alla contraffazione e la tutela di brevetti e marchi, il sostegno alle piccole medie e imprese e per la formazione e le competenze. “Serve una rivoluzione culturale per rimettere al centro il lavoro creativo italiano”, ha detto e anche “la sfida del liceo del made in Italy è una delle soluzioni a questo problema”. Tra gli altri ‘temi’ del Salone del Mobile, Meloni ha citato inoltre “l’identitá” . “Qui vediamo sfilare un pezzo della nostra identità” e “gli ambienti ormai si indossano come si indossa un vestito”, ha detto sottolineando in particolare come il periodo della pandemia abbia cambiato il concetto di casa e abitazione.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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