Inail, proclamato sciopero nazionale. Sindacati “servono risposte”

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ROMA (ITALPRESS) – I lavoratori di Inail hanno proclamato tre ore di sciopero nazionale per il prossimo 21 aprile. L’iniziativa sindacale è stata presentata oggi a Roma dai rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal, Usb Pi, Dirstat, Anmi, Flp. I lavoratori invocano da tempo risposte riguardo alla grave crisi degli organici, al default delle procedure, che ne mettono a rischio l’efficacia dell’azione sociale e delle prestazioni per l’utenza. La crisi degli organici, le difficoltà inedite nel reclutamento di personale dovute alla contingente crisi del lavoro pubblico, una dissennata gestione decennale delle assunzioni, con il tracollo delle procedure informatiche, sulle quali è stato concentrato un investimento di centinaia di milioni di euro con esiti disastrosi in termini di resa in efficacia e miglioramento delle condizioni di lavoro, l’aumento esponenziale della pressione psicofisica sui lavoratori e le lavoratrici dell’Ente, che continuano a garantire le prestazioni all’utenza, pagando personalmente un prezzo in termini di sovraccarico quantitativo e qualitativo: sono tutti temi che da mesi sono al centro della mobilitazione dei vari sindacati. Si tratta di un problema che coinvolge tutto il Paese, perchè molte province attualmente non sono presidiate da organici sufficienti, nelle aree sanitarie e non solo. Ciò significa che migliaia di cittadini che hanno subito un danno alla salute per causa del proprio lavoro non trovano accoglienza alle loro necessità di tutela e assistenza. Daniela Mencarelli di Usb ha commentato “Questa mattina abbiamo convocato nella Sede della Direzione Generale dell’Inail a Roma una conferenza stampa per illustrare i motivi della nostra protesta che va avanti ormai da circa due mesi e che porterà allo Sciopero di tre ore, le ultime tre di ogni turno di lavoro, il 21 aprile. I motivi di questa protesta sono stati già evidenziati in molte assemblee che abbiamo fatto anche sul territorio. L’ultima ieri mattina in Emilia Romagna alla quale hanno partecipato tantissimi lavoratori e lavoratrici. I motivi sono da ritrovare sulla questione della carenza di organico spaventosa che ormai è diventata insostenibile, su quella del malfunzionamento delle procedure informatiche che non permettono di rendere un servizio efficace all’utenza e in questo modo si lavora male. Ci sono poche persone, pochi lavoratori all’interno delle sedi del territorio e procedure che non funzionano e che stanno causando grossi disagi ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Istituto. Non abbiamo avuto una serie interlocuzione con la Dirigenza dell’Inail per avere delle risposte concrete, tangibili ed efficaci rispetto alle problematiche che stiamo ponendo ma che si dovrebbero porre loro in prima persona. In questo contesto pensiamo che lo sciopero sia inevitabile e dobbiamo andare avanti per avere le riposte che vogliamo, rispetto alla salvaguardia della funzione che questo Istituto ha e che tutela una parte fragile della popolazione italiana, costituita dai lavoratori che subiscono infortuni, malattie professionali e molto spesso come la cronaca ci dice ogni giorno infortuni mortali. Siamo qui per rendere noti i motivi di questa protesta e per dire che l’INAIL deve avere un futuro capace di dare risposte concrete alla nostra utenza”. Francesco Savarese Confsal-Unsal ha spiegato: “Siamo preoccupati per l’Istituto. La preoccupazione va oltre le difficoltà che oggi tutta la pubblica amministrazione sta avendo in ordine alla mancanza di personale e alle procedure di reclutamento perchè l’INAIL che un tempo aveva una autonomia maggiore, ha impegnato forti capitali nell’informatizzazione e contemporaneamente ha anche ridotto gli organici in ragione dell’informatizzazione che aiutava e aiuta. Il problema è che quando ci sono stati tagli lineari ci sono state delle riduzioni di personale che oggi ci lasciano al lumicino. Gli organici che abbiamo sono sottostimati ed è impossibile mantenere questi livelli. Tra l’altro abbiamo difficoltà da mesi con le procedure informatiche che invece di aiutarci ci rallentano. Il personale è stressato, da una parte dall’utenza che chiede servizi e dall’altra dalle procedure che non vanno. Chiediamo che ci sia una rivisitazione in termini effettivi del fabbisogno”. Ha poi aggiunto “Rischiamo di non garantire più i servizi. Già oggi abbiamo difficoltà a farlo. Ci battiamo soprattutto per la funzione sociale dell’Istituto che vediamo in crisi e anche per la salute dei lavoratori che oggi stanno soffrendo tantissimo. Abbiamo bisogno di Assistenti Sociali, non ne abbiamo più uno per ogni sede e provincia. Non abbiamo psicologi per quei familiari colpiti da un lutto. Ci mancano avvocati. Ci fanno acquistare ospedali, caserme e non riusciamo a gestirli perchè non abbiamo architetti e ingegneri. Non si fa più un progetto di ristrutturazione. La Sede di Aosta non ha un medico, in quella di Massa Carrara le pratiche sono giacenti e non riusciamo dare risposte all’utenza. Credo che qualcuno debba prendersi la responsabilità” e sui medici ha detto “Siccome al Servizio Sanitario Nazionale guadagnano di più stanno facendo dei concorsi per andare altrove. Non li abbiamo e rischiamo di perdere quelli che abbiamo. Credo che qualcuno debba intervenire, noi stiamo gridando alla politica a chi deve operare con le modifiche legislative con le risorse che bisogna mettere a disposizione. Tra l’altro l’INAIL ha enormi risorse che sono infruttifere presso la Tesoreria dello Stato oppure viene obbligato a investire in caserme e ospedali e non può avere il personale adeguato per gestire anche questo filone. E’ un dramma”. In ultimo ha parlato anche Gabriele Norcia dirigente medico Anmi “Da molti mesi i lavoratori dell’Inail sono in agitazione, questo perchè è evidente che il futuro di questo importantissimo Istituto, che garantisce una parte fondamentale del Paese è a rischio perchè stiamo vivendo una pericolosa crisi degli organici. L’Istituto come tutte le altre pubbliche amministrazioni fa fatica a reclutare personale, generico, specializzato e altamente specializzato nelle aree sanitarie come in tutte le altre funzioni. Ha difficoltà a reclutare perchè la Pubblica Amministrazione vive una crisi generale, ma in particolare il nostro Istituto come gli Enti previdenziali non economici fa fatica a garantire delle condizioni adeguate a chi vi lavora. In assenza di reclutamento non siamo in grado di garantire le prestazioni all’utenza. Alcune importanti realtà provinciali dalla Valle d’Aosta, al Veneto alla Lombardia, al Meridione cominciano a non essere in grado di rispondere alle richieste dell’utenza. Sappiamo che l’utenza Inail è di lavoratori che hanno gravi problemi di salute legati al lavoro che hanno svolto e che hanno bisogno di prestazioni socio-sanitarie e mediche fondamentali. Questo non è più garantito. I lavoratori hanno segnalato questa gravissima criticità al nostro management. La risposta è stata molto ambigua. E’ in elaborazione nell’Esecutivo un Disegno di Legge che dovrebbe implementare gli organici però in misura assolutamente non sufficiente e in cambio di un aumento delle prestazioni. Quindi l’allargamento della platea degli assicurati, la sorveglianza sanitaria delle colf e delle badanti. Tutti provvedimenti che sono nella Direzione di un allargamento delle tutele che ci vedono favorevoli ma che necessitano di un supporto concreto e pratico degli organici che sono in grave crisi. E’ come se un paziente in arresto cardiaco fosse rianimato con una defibrillazione e poi gli si chiedesse di fare la Maratona di New York. Un Istituto in queste condizioni non può sobbarcarsi di ulteriori funzioni. La situazione è divenuta critica per cui è veramente il momento di fare qualcosa e per questo abbiamo deciso di proclamare uno sciopero nazionale di tre ore per richiamare l’attenzione del Paese su questi temi. Perchè il rischio è che tra sei mesi, un anno l’Inail ce garantisce questi diritti dei cittadini non sia più in grado di farlo”.(ITALPRESS).

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