Se c’è una cosa che francamente mi fa innervosire, tra le varie, sono le tattiche di distrazione di massa. Che cosa vuol dire? Che quando uno è alle prese con un problema e questo problema è caldissimo sui giornali e sulle televisioni, si inventa qualcosa d’altro per provare a distrarre l’attenzione dei cittadini. Una versione più raffinata di “guarda, c’è un asino che vola”, ma concettualmente la stessa cosa. E funziona: perché tutti ma proprio tutti si girano a guardare l’asino che non c’è, ma su cui iniziano a circolare le ipotesi più fantasiose (tipo: “Mio cugino l’ha visto, era un elefante però”). Ecco, allora, capiamoci bene, occorre che pure noi iniziamo a svegliarci.
Esiste una gerarchia, nei problemi
Il problema di Milano è anche l’iscrizione dei bambini di coppie omogenitoriali nei registri è qualcosa che riguarda alcune centinaia di persone. Il problema del traffico, dell’inquinamento, dei quartieri dove prolifera l’insicurezza, il problema dell’assenza della polizia locale sulla strada, il problema di San Siro, il problema delle finanze pubbliche allo stremo, sono problemi che riguardano anche più di un milione e mezzo di persone. Esiste una gerarchia, nei problemi. E la gerarchia vede quella tematica, anche importante, in fondo a una serie di altre.
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