L’abbraccio intorno alla pista della Maura, per dire no al nuovo stadio

Oltre tremila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi al presidio per difendere la pista dell'ippodromo della Maura contro l'ipotesi del nuovo stadio avanzata dal Milan. "Se venisse approvato, questo progetto significherebbe più cemento, nuove strade e parcheggi, inquinamento, traffico"

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“Più di 3000 persone alla catena umana per difendere la Maura. Un numero strepitoso
Un messaggio chiaro al sindaco: Nessuna colata di cemento su un’area verde dentro il parco sud”. Così Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi, commenta la manifestazione organizzata oggi per “difendere” l’ippodromo della Maura dall’eventuale realizzazione del nuovo stadio, come ipotizzato dal Milan. Una catena umana ha abbracciato l’ippodromo, “per difendere questo prezioso polmone verde dal progetto di un nuovo stadio” . Una manifestazione nata dal basso, a cui hanno aderito diverse realtà e associazioni come WWF Lombardia, Italia Nostra Milano, LIPU e Centro di Forestazione urbana, Associazione per il Parco Sud.

“Se venisse approvato, questo progetto significherebbe: più cemento, nuove strade e parcheggi, inquinamento, traffico, peggioramento dell’ambiente urbano, problemi di sicurezza per il flusso dei tifosi attraverso strade e spazi aperti del quartiere. La devastazione del territorio, per sempre. Perché non ristrutturare lo stadio esistente, il Meazza, come fanno molti altri club in Europa? Chi ci guadagna dal cementificare il verde ippico?” affermano gli organizzatori della manifestazione.
 

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