Il missile in Polonia e la verità

0
108

di Fabio Massa

Ieri sera tutti siamo sobbalzati sui nostri divani. Oddio sta scoppiando la terza guerra mondiale, quel pazzo di Putin ha lanciato i missili in Polonia. E ci può stare eh, perché quello sicuramente è pazzo. Ma che dei missili che erano stati sparati contro l’Ucraina prendano un’altra via e arrivino ad ammazzare due persone in Polonia, beh, questa cosa è decisamente più grave. E infatti, immediatamente, gli Stati Uniti reagiscono: chi tocca un paese Nato tocca tutta l’alleanza atlantica. E le norme sono chiarissime: intervento immediato. Il che vorrebbe dire, spiegato semplice semplice: tutto il mondo occidentale contro la Russia, che però non se ne starebbe con le mani in mano e insomma, per farla breve, un tutti contro tutti che manco durante le partite di risiko. Il problema è che qui i carri armati non sono di plastichina e la gente muore sul serio. Andiamo a letto angosciati, insomma. Poi però ci risvegliamo, la mattina dopo, e scopriamo che secondo gli Stati Uniti, che di certo non stanno dalla parte di Putin – anche se grazie alle pazzie dello zar ci stanno vendendo vagonate di gas a carissimo prezzo – comunque gli Stati Uniti dicono – udite udite! – che i missili non erano russi, ma ucraini. Certo, c’è una indagine da fare, ma questa cosa che i missili cadono qui e là, in modo un po’ azzardato, mi fa pensare. Mi ricorda in particolare quel missile che cade su una scuola, in Ucraina. Non esplode. Si incastra nella terra e i fotografi lo immortalano e soprattutto ne immortalano la scritta: “Per i bambini”, ovviamente in russo. Cercando di far passare che i russi avevano sparato un missile dritto su una scuola, che questo era precipitato e che la scritta in bella vista stava là, a dimostrare che i russi sono matti e pure carnefici. Ora, che Putin sia matto e pure carnefice lo sappiamo già, non c’è bisogno di forzare la mano e prenderci per cretini. Forse l’unica cosa da dire è che per uscire dalla guerra, oltre alla diplomazia, ci vuole un po’ di verità, perché la verità – ben più delle armi – rende liberi.

Articolo precedenteMilano aiuta, dal 28 novembre riparte il Piano freddo
Articolo successivoTrovata morta in casa nel Mantovano, ipotesi rapina finita male
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.